Per dare voce agli insegnanti e al loro vissuto nella scuola anche quest’anno il Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) ha pubblicato i risultati di TALIS (Teaching And Learning International Survey) l’indagine Internazionale sull’Insegnamento e Apprendimento finanziata dalla Commissione Europea che fornisce un contributo economico a tutti i paesi europei che decidono di partecipare.
L’indagine restituisce ciò che gli insegnanti e i capi d’istituto riferiscono sulla loro formazione e la loro esperienza di lavoro.
LA SODDISFAZIONE
Secondo l’indagine gli insegnanti in Italia sono soddisfatti del loro lavoro (94%) e sentono di riuscire a motivare gli studenti anche nei contesti più difficili. In contrasto con queste dichiarazioni, l’88% degli insegnanti italiani percepisce che l’insegnamento è scarsamente valorizzato nella società (69% Paesi TALIS, 81% Paesi UE), percezione condivisa dal 92% dei nostri dirigenti scolastici (56% Paesi TALIS).
POCO SOSTEGNO E BASSI INCENTIVI
Gli insegnanti italiani riportano bassi livelli di sostegno e scarsi incentivi alla loro partecipazione ad attività di sviluppo professionale, ma esprimono un forte bisogno di formazione sulle TIC. Quest’ultima è diventata una questione di assoluto rilievo per gli insegnanti italiani.
DIDATTICA INNOVATIVA
Aumentare la partecipazione dei docenti ad alcuni tipi di attività di sviluppo professionale può favorire l’uso da parte loro di pratiche didattiche innovative.
I docenti italiani, pur utilizzando un’ampia gamma di metodi di valutazione degli studenti, in modo simile ai colleghi dei Paesi TALIS, ricorrono prevalentemente all’interrogazione davanti a tutta la classe come principale modalità di valutazione degli studenti (80% Italia, 49% Paesi TALIS).
Ma l’appartenenza attiva a una rete d’insegnanti come opportunità di sviluppo professionale può essere un modo per favorire l’uso di diverse pratiche di insegnamento.
IL FEEDBACK
Una minoranza di insegnanti (30%) in ITALIA riceve una valutazione formale del proprio operato, anche se a livello informale, il 57% dei docenti dichiara di aver ricevuto una qualche forma di feedback da una o più fonti nella scuola in cui lavorano (vs 88% dei docenti dei Paesi TALIS).
IL TASSO DI FEMMINILIZZAZIONE
Il corpo insegnante italiano è decisamente più femminilizzato rispetto alla media internazionale. Infatti, con il 79% di donne insegnanti l’Italia si colloca al quinto posto nella graduatoria complessiva del tasso di femminilizzazione. Se poi si considerano solo i paesi più industrializzati, il corpo docente italiano è quello più femminilizzato.
L’ANZIANITA’
Nell’ambito dei 33 paesi TALIS, l’Italia detiene il primato della classe insegnante più anziana (6 anni in più rispetto alla media TALIS). Alla maggiore anzianità media fa da contrappeso un maggior patrimonio di esperienza professionale. Gli insegnanti italiani hanno in media 20 anni di esperienza di insegnamento.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
In linea con gli altri paesi, la maggior parte dei nostri docenti ha condotto studi di livello universitario. Più distante dalla media internazionale, invece, il dato che si riferisce alla formazione specifica finalizzata all’insegnamento (79% Italia vs 90% nei Paesi TALIS). Inoltre, una quota consistente dei nostri docenti di secondaria di I grado è entrata nell’insegnamento senza aver ricevuto una specifica formazione nella pratica didattica in una o più delle materie insegnate ( 52% Italia vs 11% Paesi TALIS).
LE STRUTTURE E IL PERSONALE
I docenti italiani lavorano in scuole di dimensioni mediamente più grandi rispetto alla situazione tipo dei paesi TALIS. A fronte di queste maggiori dimensioni in termini di studenti e insegnanti, le scuole registrano un numero medio di personale non docente uguale alla media TALIS (24 unità). In particolare emerge nelle nostre scuole la carenza di personale di supporto alla didattica. In Italia c’è 1 unità di personale di supporto alla didattica ogni 60 docenti, mentre per la media TALIS il rapporto è 1 a 14.
LE ATTIVITA’ DEI DIRIGENTI SCOLASTICI
La proporzione del tempo che i dirigenti scolastici italiani dicono di impiegare nelle attività di carattere burocratico-amministrativo è inferiore alla media TALIS (36% Italia; 41% Paesi TALIS ). Tuttavia, rispetto al ‘dirigente medio TALIS’, i nostri dirigenti scolastici dichiarano di dedicare una quota maggiore del loro tempo ad attività legate alla gestione del curricolo e della didattica (25% Italia; 21% Paesi TALIS).