Cinque progetti di legge e almeno 27 nodi da risolvere per il futuro del nostro Paese. Sono alcune tra le iniziative e le idee digitali di Stefano Quintarelli, esperto di nuove tecnologie e nuovo presidente del Comitato di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia digitale incaricato ieri dal premier Matteo Renzi e dal ministro con la delega per l’Agenda digitale Marianna Madia. (Leggi qui quale sarà il suo compito presso l’Agid)
COMPETENZE AL SERVIZIO DEL PAESE
In una conversazione con Formiche.net, di cui è possibile leggere qui il primo estratto pubblicato ieri, il deputato di Scelta Civica ha commentato la nomina di Alessandra Poggiani a direttore dell’Agenzia e chiarito il senso della sua candidatura: “Io interpreto la mia candidatura molto come spirito di servizio. Se si ritiene che rispetto all’interpretazione che si vuole dare al ruolo dell’Autorità serve un profilo come il mio, io sono disponibile, ma se fanno una scelta diversa perché la caratterizzazione che si vuole dare all’Agenzia è di stampo diverso non posso sgomitare”, ha commentato a poche ora dall’ufficializzazione delle nomine.
TEMI E MANCANZE DEL DIGITAL VENICE
La fine della telenovela dell’Agid è arrivata così nel bel mezzo del Digital Venice, l’iniziativa sulle politiche per il digitale, promossa dalla Presidenza Italiana del Consiglio europeo. E sull’iniziativa alla quale ha preso parte, Quintarelli commenta: “Sarebbe stato bello vedere una più massiccia partecipazione della politica anche negli altri giorni a parte martedì”. Tanti sono stati però i temi interessanti per il deputato di Scelta Civica: dal panel su Innovazione e Regolamentazione a quello sulla Scuola e sul Turismo.
LE PRIORITA’ PER IL NOSTRO PAESE
Per favorire lo sviluppo digitale del nostro Paese, Quintarelli dice di aver annotato almeno 27 punti su cui lavorare “Ci sono tante dimensioni, non si può dire che ce ne sia una prevalente rispetto all’altra. È estremamente importante far funzionare benissimo i pagamenti della pubblica amministrazione, perché vuol dire mettere sotto controllo la macchina della spesa pubblica”, commenta in primo luogo il nuovo capo del Comitato di indirizzo dell’Agid.
Ma ugualmente prioritario è per Quintarelli far partire lo Spid, il sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese, che è la base per tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione, così come avere l’anagrafe della popolazione residente e così via.
5 PROGETTI DI LEGGE
Impegnato insieme alla squadra di parlamentari dell’Intergruppo innovazione, nel favorire lo sviluppo digitale del nostro Paese, Quintarelli passa in rassegna i 5 progetti di legge depositati martedì scorso e che dovranno seguire l’iter tradizionale per il deposito definitivo.
SOSTEGNO A RIQUALIFICAZIONE E RICOLLOCAZIONE DI GIORNALISTI
Il primo progetto riguarda i giornalisti e punta a massimizzare il denaro speso dallo Stato in modo da favorire la nuova editoria invece che accanirsi sulla casta: “Il progetto prevede di destinare una parte del denaro del Fondo per l’Editoria non per gli editori ma per i giornalisti che lavorano in una onlus che ha come attività quella di fare editoria. L’idea è che lo Stato contribuisca alla riqualificazione di un giornalista liquidato permettendogli di mettere in piedi una testata online”, spiega Quintarelli.
CONTRASTO DELLO SFRUTTAMENTO ECONOMICO ABUSIVO DI OPERE PROTETTE
Il secondo progetto di legge punta a togliere invece il fiato alla pirateria e a tutelare le opere protette da diritto d’autore intervenendo sulla procedura già in atto in Autorità ma cambiandola lievemente: “Si stabilisce in modo chiaro che competente è l’Autorità, perché questo è ad oggi oggetto di polemiche; si stabilisce un diritto al contraddittorio; si stabilisce che eventuali denunce infondate hanno un costo; si stabilisce un intervento da parte del giudice ordinario e soprattutto si introduce il principio di usare come leva per il contrasto il tracciamento dei pagamenti per punire la pirateria che monetizza, togliendogli il fiato economico piuttosto che bloccandola online che è un metodo che ha poco successo”.
TUTELA EX ANTE DELLA CONCORRENZA ONLINE E DEI DIRITTI CIVILI ONLINE
Il terzo punto esposto ha a che vedere con quella che viene chiamata la “neutralità della rete” ma con un’interpretazione un po’ diversa che è la “neutralità delle piattaforme”: “Si stabilisce che la cosiddetta prioritizzazione del traffico venga accettata solo se richiesta e sottoscritta dall’utente e che chiunque possa comprare e usare qualunque software, acquisito dovunque e pagato in qualunque modo su qualunque piattaforma”, spiega Quintarelli.
MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI VULNERABILITA’ DATI E SISTEMI ITALIANI
Il quarto progetto di legge tutela poi la sovranità tecnologica e i dati personali disciplinando l’acquisizione di sistemi destinati al trattamento dei dati da parte delle pubbliche amministrazioni ed introducendo il limite a determinati tipi di traffico pubblico all’interno del territorio nazionale.
“Questo punto stabilisce ad esempio che il traffico di determinate categorie di soggetti non passi da fornitori internazionali e chiarisce che la segretezza della corrispondenza è da intendersi anche rispetto ai sistemi automatici e non solo agli umani”.
TRACCIABILITA’ DEL MADE IN ITALY
Il quinto e ultimo progetto di legge presentato dall’Intergruppo innovazione tutela il made in Italy introducendo codici di prodotto riscontrabili dagli utenti online per verificarne la veridicità.