Primo giorno di colloqui in Cina per il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, arrivato oggi a Pechino. Molti i temi sul tavolo, in parte discussi nella visita a giugno del presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche se la partita più importante riguarda la cessione di una quota di minoranza in Cassa Depositi e Prestiti Reti a favore di State Grid Corporation of China.
LA DELEGAZIONE
È per questo che ad accompagnare il titolare di Via XX Settembre stamane e domani c’è una delegazione composta non solo dal direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via, ma anche dal presidente e l’amministratore delegato di Cdp, Franco Bassanini e Giovanni Giorno Tempini.
UNO STADIO AVANZATO
Una missione che servirà a “promuovere investimenti e partnership finanziarie e industriali“, con “primi risultati a giorni”, scrive in un tweet lo stesso Bassanini. Che a conferma dello stadio avanzato della trattativa, parla di “investimenti nell’industria e nelle reti italiane” e “grandi opportunità di joint venture in Italia e all’estero“.
A Pechino CDP con @PierCarloPadoan investimenti nell'industria e nelle reti ital. e grandi opportunità di joint venture in Italia e abroad
— Franco Bassanini (@FrancoBassanini) 23 Luglio 2014
IL GIGANTE ASIATICO
State Grid (già scandagliata da Formiche.net) potrebbe entrare in possesso di una quota di minoranza del 35% della società, superando la concorrenza degli australiani di Industry Funds Management.
Una potenziale presenza che Alessandro Barbera definisce sulla Stampa l’ennesimo episodio di shopping nei confronti di un’azienda italiana (e non solo), mentre l’Europa continua a non investire. Un allarme che non ha trovato concorde Bassanini, che ha replicato con un altro “cinguettio” in cui ha rivendica l’importanza degli investimenti stranieri, tanto più se lasciano il controllo delle imprese in territorio domestico. Anche se, fanno notare diversi analisti ed esperti, è raro che altri Paesi economicamente avanzati consentano a un colosso straniero di entrare anche solo in punta di piedi in un settore di interesse nazionale come quello energetico.
A far propendere la scelta nei confronti della Cina ci sarebbe stata la forte rilevanza strategica dell’accordo, che servirebbe ad aumentare in ottica futura la presenza italiana nel mercato asiatico. SGCC, scrive Reuters, rappresenta il maggiore gruppo di distribuzione di energia elettrica del Paese, che copre circa l’80% del territorio e conta oltre 1,5 milioni di dipendenti.
L’AGENDA
Oggi Padoan ha prima pranzato all’ambasciata d’Italia e ha discusso con la stampa cinese, parlando ai microfoni di Cctv, l’emittente televisiva statale della Repubblica popolare e del media group economico-finanziario Caixin.
Poi spazio agli affari. Quello di Cdp Reti potrebbe infatti non essere l’unica intesa tra i due Paesi. Per questo il ministro dell’Economia del governo Renzi ha in agenda incontri con il suo omologo, Lou Jiwei, ministro delle Finanze cinese, e con il governatore della banca centrale, la People’s Bank of China, Zhou Xiaochuan.
VERSO HONG KONG
Il viaggio di Padoan si concluderà domani, prima di ripartire per Hong Kong il 25 luglio prossimo, dove incontrerà i vertici della finanza e le autorità monetarie dell’ex colonia britannica.