Ecco in pillole il pensiero di Franco Bassanini così come esternato oggi nella conferenza stampa a Palazzo Chigi per ufficializzare l’entrata con il 35% del colosso cinese statale State Grid in Cdp Reti, la società della Cassa depositi e prestiti (80% del Tesoro) che possiede le partecipazioni negli asset strategici Snam e Terna, quotate in Borsa.
Dice Bassanini (qui tutto le sue dichiarazioni): Cdp Reti resta a controllo statale italiano; l’incasso (2,1 miliardi di euro) consentirà alla Cassa di erogare più finanziamenti a beneficio dell’economia italiana; il rapporto con i cinesi ci favorirà nell’espansione europea e darà ulteriori chance sia a Snam che a Terna.
Tutto ok? In verità dalla conferenza stampa odierna restano senza risposta alcuni interrogativi che da giorni qui abbiamo posto.
Vediamo di ricapitolare i principali.
Punto primo: perché non è stata scelta un’asta internazionale per vendere il 49% di Cdp Reti?
Secondo punto: è proprio del tutto indifferente che socio con il 35% di Cdp Reti, dunque della rete del gas (Snam) e dell’elettricità (Terna), sia il colosso energetico di Pechino? Uno studioso come Giulio Sapelli, storico ed economista, dice che non è indifferente, è invece preoccupante (qui l’intervista di Michele Pierri a Sapelli, nell’ambito di approfondimenti sul tema in uno speciale di Formiche.net)
Terzo punto: se non c’è stata un’asta, come si è formato il prezzo di vendita? Bassanini rassicura sulla congruità del prezzo, eppure fino a qualche giorno si parlava di 2,4 miliardi, da ieri l’importo è sceso a 2,1 miliardi. C’entra per caso un finanziamento ad hoc a Cdp Reti che ha fatto aumentare il debito e calare il valore? Un giornalista finanziario esperto come Carlo Turchetti, già colonna del settimanale economico il Mondo di Rcs, lo ha fatto intendere in un articolo sul Corriere della Sera.
Le domande potrebbero continuare, ma forse è l’ora di dare spazio a qualche indiscrezione felpata che si raccoglie tra Roma e Milano. Al Tesoro si vocifera che il ministero dell’Economia (azionista con l’80% di Cdp) non ha avuto un ruolo di primo piano nell’operazione. Un eufemismo per dire che è stato quasi escluso? E’ quanto scrive Dagospia. Sarà vero?
Quello che è certo – secondo la ricostruzione di Formiche.net – è che tutta la partita ha avuto in particolare tre protagonisti italiani: il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente di Cdp Franco Bassanini e il presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti (le fondazioni bancarie detengono la quota di minoranza della Cassa depositi e prestiti).
Al di là dei nomi e delle ricostruzioni, resta un fatto: che l’ingresso di un colosso cinese come State Grid in società che detengono asset strategici per l’economia e la sicurezza nazionali è stato deciso senza alcuna vera discussione istituzionale e politica.
Ma per queste pinzillacchere, forse, basta un tweet.
Ecco tutti i più recenti approfondimenti di Formiche.net su privatizzazioni e Cdp Reti:
La versione di Franco Bassanini sull’ingresso dei cinesi in Cdp Reti. La cronaca di Fernando Pineda
Tutti i segreti dei cinesi golosi di Snam, Terna e Cdp Reti. L’articolo di Andrea Pira
Giulio Sapelli mugugna per l’ingresso dei cinesi in Cdp Reti (Snam e Terna). L’intervista di Michele Pierri
Snam, Terna e Cdp Reti. Carlo Pelanda spiega perché l’Italia è ambita dai cinesi. L’intervista di Michele Pierri
Vi spiego perché gli investitori esteri hanno snobbato Fincantieri. L’analisi di Guido Salerno Aletta
Perché la privatizzazione di Fincantieri non ha fatto scintille. L’articolo di Fernando Pineda
Fincantieri e la lezione politica sulle privatizzazioni. Il corsivo di Michele Arnese
Tutte le divergenze tra Saccomanni e Bassanini su Cdp Reti. Il corsivo (ai tempi del governo Letta) con indiscrezioni di Michele Arnese
Snam e Terna, ecco i segreti del fondo australiano che puntava su Cdp Reti. L’articolo di Laura Magna
Poste, Enav, Cdp Reti e il liberismo metafisico. Il corsivo di Michele Arnese
Snam, Terna e Alitalia, perché i capitali esteri possono nuocere alla sicurezza nazionale. Parla Stucchi (Copasir). L’intervista di Michele Pierri