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Ior, continuano a crollare i castelli di carta costruiti contro Gotti Tedeschi

Altro fango che se ne va dalla giacca di Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior dal 2009 prima di essere cacciato con un comunicato dai toni mai sentiti oltretevere nella primavera del 2012. Dopo l’archiviazione disposta dal  Tribunale di Roma lo scorso febbraio in merito alle imputazioni relative al sequestro dei 23 milioni di euro disposto dalla magistratura per violazione delle norme antiriciclaggio (“È un dato oggettivo che l’attività del prof. Gotti Tedeschi come Presidente dello IOR è stata essenzialmente orientata a dar vita ad una nuova policy dell’istituto nel quadro dell’adozione di un insieme di misure miranti ad allineare lo Stato della Città del Vaticano, sul versante del contrasto al riciclaggio, ai migliori standard internazionali”, rilevava il gip) anche la “assoluzione” medica.

LA SANZIONE DI CENSURA ALLO PSICOTERAPEUTA LASALVIA

Gotti Tedeschi non è quel soggetto “affetto da disfunzione psicopatologica” descritto dal “punto di osservazione professionale” dello psicoterapeuta e ipnoterapeuta Pietro Lasalvia, che “nel corso di un convivio” poco prima del Natale 2011 (Gotti sarebbe stato cacciato pochi mesi più tardi) osservò l’allora presidente dell’Istituto per le opere di religione e preparò un rapporto che finì sulla scrivania del segretario di stato, cardinale Tarcisio Bertone. Ebbene, il 31 luglio scorso, l’Ordine provinciale di Roma dei Medici ha emesso una sanzione di censura nei confronti di Lasalvia.

“TRATTI DI EGOCENTRISMO E NARCISISMO”

Ma cosa scriveva lo psicoterapeuta nel suo rapporto basato su osservazioni da lontano? In Gotti Tedeschi “si sono evidenziati tratti di egocentrismo, narcisismo e un parziale scollamento dal piano di realtà assimilabile a una disfunzione psicopatologica nota come ‘accidia sociale’, termine mutuato dalla letteratura cristiana ma che ben interpreta alcuni modelli comportamentali patologici secondo le attuali cognizioni del cervello sociale”.

“POTREBBE INGENERARE CONFUSIONE E MALESSERE”

“La mia osservazione – proseguiva Lasalvia, molto vicino all’allora dg Paolo Cipriani, in un documento reso noto dal Fatto Quotidiano il 9 giugno 2012 – si è resa opportuna poiché come obiettivo professionale ho il compito di diagnosi, prevenzione e terapia dello stress lavoro correlato e tale situazione rappresenta sia per il soggetto, che tra l’altro non si è sottoposto al protocollo, sia per la comunità lavorativa una fonte di stress; in aggiunta, in un’ottica di ‘unione’ in cui il modello cristiano della famiglia ne è il principale volano tale scollamento potrebbe ingenerare confusione e quindi malessere”.

RAPPORTO TENUTO NEL CASSETTO PER TRE MESI

Ma il punto di vista del dottore non veniva tirato fuori dal cassetto subito, bensì solo qualche mese dopo, quando sulla testa del presidente dello Ior già pendeva la spada di Damocle, e le pressioni di membri del board, tra cui il vicepresidente Ronaldo Hermann Schmitz, chiedevano una rapida sostituzione di Gotti Tedeschi. Puntualmente giunta il 24 maggio successivo.


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