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Fare non segue Boldrin a destra?

Che reazioni ci sono state fra i dirigenti e i militanti di Fare alla svolta a destra e anti Renzi di Michele Boldrin? L’ex leader di Fare – come rivelato da Formiche.net – in pour parler estivi con amici e intellettuali ha rivelato di voler lavorare a un progetto alternativo al Pd e di pensare a una sorta di seminario a settembre.

Ma che cosa pensano in Fare  er fermare il declino di questa prospettiva alla quale sta progettando il loro ex leader che si è dimesso da coordinatore del movimento dopo la scoppola elettorale alle Europee con Scelta Civica e il Centro democratico di Bruno Tabacci?
Rumors raccolti da fonti interne a Fare dicono all’unisono: non sono particolarmente simpatetici nei suoi confronti e le reazioni sono tra l’indifferenza, il sarcasmo e l’ilarità. Sarà davvero così?

Sta di fatto che il movimento turbo liberista, dopo la débacle del 25 maggio, le dimissioni di Boldrin, e il suo annuncio di tornarsene in America (annuncio di fatto rimangiato con il lavorio anti Renzi), cerca di sopravvivere con una reggenza affidata a Mario Biral, Alessandro Da Re, Paolo Marson, Claudio Morandin e Corrado Rabbia, viste anche altre uscite come quella di Ezio Bussoletti ora vicino a Italia Unica di Corrado Passera. E i vertici attuali di Fare pensano anche a cambiare logo e nome al movimento. Di questo e di altro si parlerà, con tutta probabilità, nel corso dell’assemblea annuale prevista per il prossimo ottobre, subito dopo il seminario anti renziano di Boldrin…



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