Fin dove scenderà l’asticella del ministro Giuliano Poletti per chiedere un contributo di solidarietà sulle pensioni?
In questi ultimi anni i pensionati hanno contribuito parecchio al risanamento dei conti pubblici. In sintesi e arrotondando gli importi: nei due anni di blocco (2012 e 2013) la perequazione persa (per sempre) è ammontata a 8,2 miliardi (sic!) che, spalmati su 5,2 milioni di soggetti interessati, ha determinato una riduzione media pro-capite di 1.584 euro.
Ora, il passaggio ad un diverso sistema di perequazione per fasce verticali dovrebbe determinare, secondo le previsioni, una riduzione di spesa, nel periodo 2014-2016, di circa 5 miliardi di euro. Ma veramente discutibile è la proposta di usare il nuovo contributo per favorire il prepensionamento di chi perde il lavoro.
E’ la via più comoda, quella di risolvere i problemi dei disoccupati erogando loro delle pensioni piuttosto che aiutarli a ritrovare un impiego.