Un alto funzionario di Hamas ha detto a Reuters che furono elementi delle Brigate Ezzedin al-Qassam a “facilitare” il rapimento dei tre studenti israeliani la serata del 12 giugno.
I tre yeshiva, Eyal Yifrach (19 anni), Gilad Shaer e Naftali Fraenkel (entrambi di 16), furano catturati mentre facevano autostop in un’area nei pressi di Gush Etsion, tra Hebron e Bethlemme (parte occupata del West Bank): il ritrovamento dei loro corpi – avvenuto una ventina di giorni dopo – ha anticipato l’escalation di violenza che ha poi scatenato l’operazione militare israeliana nota sotto il nome di Protective Hedge. Da alcuni, un po’ superficialmente, considerato il casus belli.
Una notizia importante, che metterebbe a tacere molte delle speculazioni sulla vicenda, che hanno preso la deriva del complottismo con accuse della contro-informazione più mediocre – tuttavia seguita e purtroppo ascoltata -, su un’operazione studiata da Israele: un falso rapimento, oppure uno vero con i tre come vittime sacrificali, soltanto per scatenare una nuova guerra a Gaza.
Hamas finora aveva sempre negato il coinvolgimento, almeno a livello ufficiale – sebbene alcuni esponenti si erano compiaciuti del gesto. È stato Saleh al-Arouri, uno dei fondatori del braccio armato di Hamas (le Brigate Qassam, appunto), ad ammettere che il gruppo era dietro al rapimento, durante una conferenza ad Istanbul (dove vive in esilio). «La volontà popolare è stata esercitata in tutta la nostra terra occupata, ed è culminata nell’operazione eroica dalle Brigate Qassam: imprigionare i tre coloni a Hebron», le sue parole.
Nessun altro membro di Hamas, ha finora avallato la dichiarazione di al-Arouri. Israele ha sempre sostenuto la presenza di Hamas dietro il rapimento.
Non è ancora chiaro se quanto affermato dall’ex leader del movimento, corrisponda alla realtà. Alcuni analisti credono che al-Arouri – che era scappato in Siria da Israele dopo 15 anni di prigione, e dopo la Primavera Araba si era trasferito in Turchia – abbia affermato il coinvolgimento di Hamas come prova che la sua influenza sulle Brigate è ancora forte.
Dentro Hamas è in corso da tempo una grave lotta per il potere: l’uscita di al-Arouri, vera o falsa che sia, si porterà dietro ripercussioni importanti all’interno del frammentato movimento che controlla Gaza.