Ombre cinesi sulle reti energetiche italiane ed europee? La domanda se la pone di fatto oggi il quotidiano la Repubblica con un servizio di ricostruzione di approfondimento di Luca Pagni. Le preoccupazioni non nascono soltanto con l’ingresso del colosso China State Grid con il 35% nel capitale di Cdp Reti (Snam e Terna) su cui Formiche.net ha dedicato approfondimenti e analisi.
IL COLOSSO CINESE
Il quotidiano diretto da Ezio Mauro sottolinea come il perno di tutto è State Grid of China, la più grande utility del mondo, con i suoi 1,1 milioni di dipendenti che si occupano di portare l’energia elettrica nel 90 per cento del colosso asiatico. “Nel giro di due anni – ricorda Pagni – ha prima comprato il 25 per cento dell’operatore portoghese Ren, poi il 35 per cento della holding che controlla l’italiana Terna. Infine, si è qualificata per la fase finale sia della gara che mette in palio il 66 per cento per cento di Admie, la società di gestione della rete elettrica in Grecia, sia per l’accesso alla data room della rete del nord della Spagna messa in vendita dalla filiale iberica di E.on”.
IL CASO IBERICO
Qual è il problema? Scrive Pagni a proposito della filiale iberica di E.On: “Quest’ultimo potrebbe sembrare – a prima vista – un asset di secondo piano: lo è dal punto di vista dai numeri, visto che si tratta di una rete che serve 650mila clienti. Ma, in realtà, a essere strategica è la posizione, visto che si trova nel nord della Spagna a ridosso del confine con la Francia. E questo va proprio nella direzione del progetto della grande rete europea”.
IL PROGETTO EUROPEO
Il quotidiano Repubblica ricorda che il “sogno” della Ue è “una infrastruttura che metta in connessione i parchi eolici del Portogallo con quelli danesi del mare del Nord, le centrali nucleari francesi con i cicli combinato italiane. Per migliorare l’efficienza, abbassare il costo dell’energia e diminuire la dipendenza dalle importazioni di combustibili, a partire dal gas russo. Per farlo, sono fondamentali le “interconnessioni”, gli snodi di confine che mettono in contatto i vari sistemi nazionali”.
IL FUTURO DI TERNA
Ecco perché – sottolinea il quotidiano la Repubblica – la “rete di E.on in Spagna ha una sua rilevanza. Ma, ancora di più, è centrale la posizione di Terna, la società nata dopo la separazione della rete da Enel. Terna è l’azienda che ha il maggior numero di connessioni con il resto d’Europa: un record destinato a consolidarsi visti i progetti di potenziamento dei cavi con Francia, Slovenia e Grecia, nonché i nuovi elettrodotti con il Montenegro
e Malta. E un domani con l’Africa settentrionale, a partire dal progetto pilota con la Tunisia”.
LE PREOCCUPAZIONI DI REPUBBLICA
La conclusione di Pagni di Repubblica è la seguente: “È uno dei progetti più ambiziosi dell’Unione europea: realizzare una rete elettrica comune a tutta l’Europa a 27. Ma perché si concretizzi, Bruxelles dovrà chiedere il via libera al governo cinese. Perché mentre la Ue, da cinque anni a questa parte, non ha fatto progressi nemmeno nell’individuazione degli operatori che dovrebbero guidare il processo di aggregazione, un colosso controllato dal
governo di Pechino sta mettendo insieme tutte le tessere del puzzle. E se dovesse vincere le due gare in corso – e che presto verranno assegnate – diventerebbe il leader del settore a cominciare dal sud Europa”.