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Chi finanzia Isis. Stati, nomi e numeri

Chi finanzia l’Isis e perché? Arabia Saudita, Qatar e Kuwait sono alcuni dei maggiori finanziatori delle milizie dello Stato Islamico che imperversano, in queste ultime settimane, in Siria e Irak.

FONTI PRIMARIE

“The most important elements of ISIS’s funding are sadaqa (voluntary donations) from Arab donors in the Gulf; sales and tolls collected on sales of oil from fields under its control; and increasingly through money made by controlling key infrastructure”. Donazioni volontarie dai paesi del Golfo Persico, vendita di petrolio e controllo di infrastrutture chiave: sono queste le fonti da cui attinge l’Isis, si legge sia sul blog “Money Jihad sia in un articolo già pubblicato da Formiche.net.

QATAR

Ministro dello sviluppo tedesco Gerd Mueller e vice segretario Usa al Tesoro David Cohen hanno accusato il Qatar di finanziare l’Isis, si legge su La Stampa. In Qatar, infatti, le condizioni per la raccolta di finanziamenti sarebbero favorevoli grazie a politiche di controllo inesistenti da parte del Governo. “Un successivo studio del «Washington Institute per il Vicino Oriente» – si legge sempre sulla Stampa – ha calcolato in «centinaia di milioni di dollari i versamenti compiuti da facoltosi uomini d’affari in Qatar e Kuwait a favore di al-Nusra e Isis», che in precedenza era nota come «Al Qaeda in Iraq».

QUALCHE NOME

Abd al-Rahman al-Nuaymi, Salim Hasan Khalifa Rashid al-Kuwari, Abdallah Ghanim Mafuz Muslim al-Khawar, Khalifa Muhammad Turki al-Subaiy, Yusuf Qaradawi sono alcuni dei finanziatori dell’Isis in Qatar. Abd al-Rahman al-Nuaymi avrebbe donato oltre 600 mila dollari nel 2013 ad Al Quaeda in Siria e due milioni al mese ad Al Quaeda in Iraq. Salim Hasan Khalifa Rashid al-Kuwari –  come si può leggere sul sito del dipartimento del tesoro americano – avrebbe donato avrebbe donato centinaia di migliaia di dollari ad Al Quaeda in Iran nel corso degli anni e così anche Abdallah Ghanim Mafuz Muslim al-Khawar.

KUWAIT

“Il Kuwait è l’epicentro del finanziamento dei gruppi terroristi in Siria”, si legge sempre sulla Stampa, “teatro di «finanziamenti a gruppi estremisti in Siria»”. Mentre ufficialmente il governo del Paese non appoggia i gruppi islamisti come l’Isis, la popolazione appoggia le milizie jihadiste sia attraverso donazioni e finanziamenti sia arruolandosi tra le fila delle milizie, si legge sul Washington Post.

ARABIA SAUDITA

La maggioranza shiita irachena, tramite le parole dell’ex premier iracheno Nouri al-Maliki ha dichiarato di ritenere responsabile l’Arabia Saudita per il supporto finanziario e morale del gruppo Isis, si legge sul sito dell’agenzia di informazione tedesca DE (Deutsche Welle). L’articolo riporta le parole di Günter Meyer, direttore del Centro ricerche sul mondo Arabo all’Università di Magonza (Mainz), secondo cui “the most important source of ISIS financing to date has been support coming out of the Gulf states, primarily Saudi Arabia but also Qatar, Kuwait and the United Arab Emirates”. Le ragioni del finanziamento, continua il professore, risiederebbero nella volontà, da parte degli stati del Golfo, di ostacolare il regime di Bashar al Assad in Siria.

GLI STATI UNITI

Mentre gli stati del Golfo Persico finanziano le milizie jihadiste, gli Stati Uniti sono intervenuti in Irak a sostegno dell’esercito governativo iracheno e dei guerriglieri curdi per fermare l’avanzata dell’Isis, ma ci si chiede come e quanto cambierà (se cambierà) l’alleanza tra i Paesi del Golfo e gli Usa.



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