Per combattere occorre per prima cosa conoscere il nemico. La struttura dell’IS è poco nota. Finora la sua forza è stata sottovalutata. I suoi capi sono poco conosciuti. Cambiano spesso il nome di battaglia.
Comunque, la strategia generale, le tecniche e le tattiche utilizzate dall’IS sono molto diverse da quelle di al-Qaeda. Quest’ultima era fortemente centralizzata. L’ISIS ha invece un’organizzazione sia politica che militare molto decentrata.
Gli obiettivi sono diversi. Prioritario era per al-Qaeda colpire il “nemico lontano”, cioè l’Occidente, con azioni terroristiche. Invece, l’IS mira a consolidare i propri successi a livello regionale e locale. Ogni provincia ha il suo emiro capo al tempo stesso politico e militare.
Per al-Qaeda gli attentati terroristici erano prioritari. L’IS mira invece a controllare il territorio e a espandere il territorio del Califfato. Assomiglia sempre maggiormente a un esercito regolare. Sinora le sue operazioni sono state basate sulla mobilità, con manovre audaci e imprevedibili. Di certo, possiede un’elevata capacità tattica e strategica e una forte coesione.
Solo raramente la fanteria dell’IS combatte appiedata. Muovendo allo scoperto con camionette nel deserto è però vulnerabile agli attacchi aerei. Qualora essi s’intensificassero, è probabile che l’IS cambi tattica e si concentri nelle città. Il combattimento urbano, sul tipo di quello effettuato a Falluja, sottrae le sue forze alla distruzione da parte degli aerei. Comporta poi maggiori perdite tra i civili, incidendo sul sostegno delle opinioni pubbliche occidentali. Impone infine interventi terrestri, di cui nessuno in Occidente vuole sentire parlare.
Le forze locali sia siriane che irachene non sembrano in grado di fronteggiare quelle dell’IS. Insomma, sia in Siria sia in Iraq, la situazione è incerta. I due conflitti saranno sempre più collegati fra loro e dureranno certamente a lungo. La minaccia terroristica contro l’Occidente sembra per ora ridotta. Si accrescerà qualora l’IS non riuscirà a conseguire i propri obiettivi, primo fra i quali l’estensione e il consolidamento del Califfato.