I tempi per una convergenza fra telefonia e contenuti sono più maturi. Ma la partita di Telecom Italia è ancora tutta da giocare. Per essere più competitiva l’azienda di telefonia italiana dovrà ampliare i suoi orizzonti: è giunta l’ora di Mediaset?, si chiedono molti addetti ai lavori.
L’OTTIMISMO DI RECCHI
Le voci di un matrimonio d’interesse con Mediaset, il principale operatore di contenuti media privato d’Italia, stanno montando da settimane. Ad aggiungersi oggi agli indizi raccolti da Formiche.net è arrivato anche l’auspicio dello stesso presidente di Telecom Giuseppe Recchi, che in un’intervista del 31 agosto al Corriere della Sera ha considerato i tempi più maturi per tornare ad accarezzare l’ipotesi di una fusione con il gruppo della famiglia Berlusconi:
“Se n’è parlato in passato ma il mercato – ha detto Recchi – non è mai stato pronto. Solo oggi con le nuove tecnologie la convergenza sta accelerando. I contenuti si fanno più sofisticati e il pubblico più esigente e questo fa sì che il mercato cambi.
L’AFFARE GVT
Il presidente di Telecom ha dichiarato di non scartare nessuna opportunità commerciale. Archiviato invece l’affare Gvt, la società brasiliana per cui Vivendi ha deciso di trattare in esclusiva con Telefonica, e per la quale Recchi ha escluso un problema di risorse della società.
“Avevamo già avuto l’autorizzazione dal board a rilanciare ben oltre. Non c’è stato un problema di risorse della società. Semplicemente non avremmo creato valore per l’azienda andando oltre”, ha dichiarato Recchi.
E sulla disponibilità economica dell’azienda è intervenuto anche il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, che ha risposto così su Twitter a chi gli chiedeva come mai Cdp non avesse sostenuto Telecom nell’offerta per l’operatore brasiliano Gvt:
@IlMontanari 1)perché Telecom, società privata, non ce lo ha chiesto; 2) perché CDP non e'pozzo senza fondo. Anyway già finanziamo TelecomIt
— Franco Bassanini (@FrancoBassanini) 28 Agosto 2014
LE MOSSE DI TELEFONICA
Con l’acquisizione di Gvt Telefonica potrà girare ai francesi di Vivendi il suo pacchetto tricolore dell’8,3% decretando di fatto la sostituzione del socio industriale di riferimento di Telecom.
Desiderio espresso anche dal presidente del gruppo spagnolo, Cesar Alierta, che nell’annunciare di non voler stare più in Telecom Italia ha sottolineato come “il non essere italiani” abbia rappresentato la principale barriera trovata da Telefonica per giungere a nuovi accordi con Telecom.
I CONSIGLI DI GERONZI
Ma affinché Vivendi possa vedere nella convergenza fra telefonia e contenuti una grande opportunità Telecom dovrà ampliare l’orizzonte. A sostenerlo è stato Cesare Geronzi, presidente della Fondazione Generali, già presidente di Mediobanca in un colloquio con Paolo Panerai, direttore ed editore del settimanale Milano Finanza.
“Per cercare di recuperare appeal agli occhi di Vivendi – ha detto Geronzi – occorre che nella partita, tutta da giocare, entri anche Mediaset. Non a caso, prima di lasciare l’Italia, Alierta si è assicurato un piede nel gruppo Mediaset con l’11% in Mediaset Premium. Per non sapere né leggere né scrivere, come si suol dire, Telefonica si è posizionata, uscendo da Telecom, nel gruppo privato di contenuti più importante del Paese, qual è Mediaset”.
LE PERPLESSITA’ DI CIPOLLETTA
Ha scritto Innocenzo Cipolletta, economista, già dg di Confindustria e ora tra l’altro presidente della sgr Fondo Italiano d’Investimento: “Eventuali accordi sui contenuti da distribuire, vera attività di Vivendi, rischiano di portare Mediaset in Telecom Italia con evidenti complicazioni politico-industriali. Non è neppure da escludere un cambio della guardia in Vivendi, che è contendibile, ha troppa liquidità in pancia dopo la vendita di GVT ed è controllata poco da Bolloré, che sta aumentando la sua presenza in Mediobanca. Sul ruolo che Bolloré e i francesi hanno avuto nell’ex-salotto buono della finanza italiana sarà un giorno utile riflettere. Telecom Italia rischia così di stare senza guida e senza strategia con azionisti pieni di conflitti di interesse”.
OCCHIO A MEDIASET
Il presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, ha illustrato alcuni buoni motivi per tenere d’occhio Mediaset: “Telefonica ha già fatto affari assieme a Mediaset in Spagna e Vivendi è piena di liquidità e attiva nel settore televisivo e della produzione di contenuti”. Per questo Mediaset “potrebbe avere interesse a convergere verso qualche forma di aggregazione sovranazionale. Vivendi e forse anche Telefonica potrebbero essere naturali complementi”, ha detto Mucchetti.