In Telecom si apre un lungo periodo di incertezza. In questi mesi, nonostante le dichiarazioni di Cesar Alierta di voler uscire dal gruppo dopo la vicenda di Gvt, i principali azionisti del gruppo italiano resteranno ancora gli spagnoli, che Telecom ha inutilmente cercato di ostacolare costringendoli a sborsare 700 milioni in più per aggiudicarsi l’esclusiva nell’affare della controllata brasiliana.
LA SCELTA DI VIVENDI
Mentre si consumerà il divorzio tra Telecom e Telefonica, quest’ultima darà a Vivendi la possibilità di divenire socio rilevante dell’operatore italiano di telefonia. Ipotesi ritenuta improbabile dal presidente della Fondazione Generali, Cesare Geronzi, ex presidente di Mediobanca, se non si “creano le condizioni perché la società transalpina possa vedere, nella convergenza fra telefonia e contenuti, una grande opportunità”, come dichiarato a Milano Finanza in un colloquio con l’editore di Mf, Paolo Panerai.
Stretta tra l’azionista passato e il possibile principale azionista futuro Telecom dovrà valutare un piano alternativo.
LO SLANCIO DI RECCHI
Ad esempio quello ipotizzato dal presidente Giuseppe Recchi in un’intervista al Corriere della Sera che ha ritenuto il mercato maturo per una possibile fusione con il principale fornitore di contenuti privato italiano, Mediaset: “Alleanza con Mediset? Se ne può parlare”, ha detto Recchi, già presidente di Eni e ora alla presidenza di Telecom Italia.
Ipotesi, quella di Mediaset, avvalorata anche dalla regia del presidente di Vivendi, Vincent Bollorè, nelle ultime vicende che hanno riguardato Telecom, dal suo possibile sbarco in Telecom, dal suo ruolo in Mediobanca e dai rapporti con Silvio Berlusconi.
I DUBBI DELL’AZIONARIATO BANCARIO
Ma il matrimonio Telecom-Mediaset non trova però i vertici Telecom tutti d’accordo: “Un’ipotizzata integrazione azionaria con Mediaset secondo l’ottica di Telecom e le considerazioni del suo azionariato bancario, non avrebbe molte chance di decollare”, ha scritto Antonella Olivieri nell’edizione odierna del Sole 24 Ore.
Nominato presidente Telecom con l’appoggio dei fondi, la posizione di Recchi trova dunque la contrarietà di Mediobanca e Intesa. La partita, come si vede, è tutta da giocare.