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Tutti i dubbi di D’Onofrio sulla Costituente Popolare

Velleitaria. Sceglie questo aggettivo Francesco D’Onofrio, costituzionalista vicino all’Udc, per descrivere la Costituente popolare, il gruppo unico in Parlamento che dovrebbe nascere tra Ncd, Udc, Popolari per l’Italia e parte di Scelta civica.

IL PDL 2.0
Tre gli scenari possibili, secondo il professore onorario della Sapienza: “Il primo è la rinascita del Pdl sotto mentite spoglie con la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Un’ipotesi comprensibile ma che non ha alcuna possibilità di sviluppo futuro vista l’incompatibilità di posizioni dei suoi componenti su immigrazione ed Europa per esempio”.

COSTITUENTE TARGATA NCD
La seconda è tutta basata su Ncd: “Il partito di Angelino Alfano ha la pretesa di essere al centro dell’universo. La Costituente popolare così come si profila dominata da Ncd non mi convince, mi sembra un progetto quantomeno velleitario perché presuppone l’Udc al rimorchio e Forza Italia inginocchiata alle forze alfaniane. E poi non vedo alle porte alcun soggetto politico nuovo. Ci potrà essere una eventuale aggregazione parlamentare ma alla fine prevarranno le resistenze interne dei singoli partiti”.

L’IPOTESI LEOPOLDA
La terza ipotesi è la più interessante, rileva D’Onofrio: “Dare vita a un soggetto completamente nuovo mai esistito in Italia e sotto l’insegna del Ppe. Da questo punto di vista, guardo con attenzione al dibattito sulla Leopolda blu nato su Formiche.net e all’appuntamento che si profila a metà ottobre a Milano”.

LA CENTRALITA’ DI RENZI
“Si tratta – spiega – di un progetto lungo e che per almeno sei mesi non ha alcuna possibilità di riuscita. Renzi sta portando avanti una nuova centralità con un partito di centro-sinistra che spariglia gli steccati tradizionali. Non credo ci sia alternativa per ora a questa centralità renziana. Bisognerà vedere se essa durerà vent’anni come la Dc e il berlusconismo o se invece si spegnerà in fretta, magari con i primi conti che non tornano di questo governo”. Ciò che conta, fa notare l’esperto, “è non illudersi che basti mettere insieme i pezzettini per tornare a vincere. In questo modo, i pezzettini perderanno insieme”.


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