Né rottamare, né formattare. Il centrodestra si è autorottamato da solo ed è proprio dalle sue ceneri che bisogna ripartire per costruirlo ex novo. Invita a non sprecare la straordinaria occasione Nicolò Mardegan, consigliere provinciale di Milano e coordinatore di Ncd nel capoluogo lombardo, tra gli organizzatori dell’evento “Sveglia il centrodestra” in programma il 18 ottobre a Milano: “Vogliamo un bing bang, desideriamo dare un segnale forte a tutta l’area moderata, a Milano deve emergere la nuova carta di identità del centrodestra e saranno la base e gli amministratori locali a definirla”, dice in una conversazione con Formiche.net.
Mardegan, classe 1982 e tanti anni di gavetta politica alle spalle, prima in An e poi nel Pdl, suggerisce alla generazione che rappresenta di essere più responsabile della precedente: “Non facciamoci più la guerra in casa, ripartiamo insieme da temi condivisi come la sussidiarietà, il liberalismo, la flessibilità, il sostegno alla famiglia naturale”.
Nessun intento rottamatorio indiscriminato verso l’attuale leadership ma una sana selezione dei migliori dirigenti in un gioco di squadra con i leader del futuro. Come selezionarli? Naturalmente con le primarie e poco importa se è uno strumento mai utilizzato dal centrodestra visto che “dà a tutti la possibilità di partecipare e ai migliori di vincere”.
Sì alle alleanze con le forze esistenti per le Regionali ma poi lo schema è tutto da cambiare: “Il centrodestra merita un partito vero, di proprietà di chi lo costruisce – spiega il consigliere di Ncd – ma serve un progetto inedito, credibile, con volti nuovi che possano creare il polo alternativo alla sinistra. Perché Renzi potrà pure essere bravo, ma si tende a fare meno bene se non c’è una normale contrapposizione democratica”, conclude.