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La Costituente popolare riparte da Chianciano

C’è tanto entusiasmo a Chianciano per la Costituente popolare. Un entusiasmo che sembra quasi far dimenticare lungaggini, complicazioni e divisioni registrate nel cammino che vorrebbe portare alla formazione di un gruppo unico in Parlamento e futuro partito unico tra Ncd, Udc, Popolari per l’Italia e parte di Scelta civica.

Alla tradizionale festa organizzata dall’Udc in terra toscana questo fine settimana ci sono tutti i protagonisti dell’area, da Lorenzo Cesa a Gianpiero D’Alia, da Pier Ferdinando Casini a Renato Schifani, da Gaetano Quagliariello a Mario Mauro.

Il segretario dell’Udc Cesa ha assicurato che sarà costruito “in tempi rapidi un nuovo soggetto politico con Nuovo Centrodestra e Scelta Civica che non sarà una sommatoria di sigle ma una alternativa al partito socialista”.

Della stessa idea anche il presidente di Ncd, Renato Schifani: “Non sarà una fusione a freddo, ma proverrà dalla base”.

Forse meno ottimista il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia che, come nell’intervista a Formiche.net, invita a non abusare di ‘annuncite’: “La Costituente popolare serve ad iniziare un percorso che però deve essere concreto, non può essere limitato agli annunci. E’ un percorso che ci deve mettere in condizione in tempi rapidi di costruire un partito, partendo dal basso”.

Più problematico l’intervento di Giuseppe De Mita, vicesegretario dell’Udc, che ha criticato l’atteggiamento tenuto con il governo Renzi e l’idea di allearsi con Forza Italia alla Regionali: “Dobbiamo recuperare credibilità, costruire fatti conseguenti alle cose che diciamo e fare in modo che il coordinamento della Costituente Popolare che abbiamo appena avviato non sia una sommatoria di sigle, ma il punto di inizio di un processo che parte dal basso. Il nostro obiettivo e’ essere portatori di un’iniziativa politica che provi a dare pacificazione nel Paese. Se su questo siamo tutti d’accordo, allora restare al Governo in questa forma amorfa e stringere ovunque alleanze con Forza Italia per le prossime Regionali significa perdere in credibilità ed immaginare per noi il massimo dell’autodistruzione possibile”.

Insomma la strada, nonostante le photo opportunity che Chianciano regala, è ancora complicata ma forse vale la pena di percorrerla perché, come ha spiegato Fabrizio Cicchitto, “l’attuale centrodestra è profondamente diviso ed ha perso dieci milioni di voti. La costituente popolare e l’incontro tra Ncd e Udc può rappresentare un nucleo che parli a quei dieci milioni di italiani che non hanno più votato per il centrodestra ma che non hanno votato neanche per Renzi e neppure per la protesta del Movimento 5 Stelle”.


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