Renato Brunetta l’ha subito bollato come aria fritta. Ma nel discorso pronunciato oggi da Matteo Renzi alla Camera per illustrare i suoi mille giorni di governo, ci sono molti elementi con cui il presidente del Consiglio sembra tendere la mano al centrodestra e in particolare a Forza Italia.
LA SVOLTA SULLA GIUSTIZIA
Il premier non è mai stato così netto sulla Giustizia, rivendicando il primato della Politica. La riforma in materia “deve cancellare il violento scontro ideologico del passato”, chiarisce. E poi, pur ricordando che è “dalla parte di coloro che garantiscono e lottano per la indipendenza della magistratura, elemento costitutivo per la libertà di una nazione”, imprime una svolta ad anni di giustizialismo in salsa democrat: “Siamo il primo governo a dire a viso aperto che noi non accettiamo che uno strumento a difesa dell’indagato, l’avviso di garanzia, possa costituire un vulnus all’esperienza politica o imprenditoriale di una persona”.
Va ancora più nello specifico poi sul caso Eni: “In queste ore un’azienda, che è la prima azienda italiana, che è la ventiduesima azienda nel mondo, è stata raggiunta da uno scoop, da un avviso di garanzia, da un’indagine. Io dico qui, davanti a voi, che noi aspettiamo le indagini e rispettiamo le sentenze, ma non consentiamo a nessuno scoop di mettere in crisi migliaia di posti di lavoro e non consentiamo a nessun avviso di garanzia, più o meno citofonato sui giornali, di cambiare la politica aziendale di questo Paese. Se per voi questa è una svolta, prendetevi la svolta. Ma questo è un dato di fatto per rendere l’Italia un Paese civile”. Parole che seguono quelle del tweet alcuni giorni fa con cui il premier ha difeso la scelta di Claudio Descalzi come nuovo amministratore delegato dell’Eni.
5. Sono felice di aver scelto Claudio Descalzi ceo di ENI. Potessi lo rifarei domattina. Io rispetto le indagini e aspetto le sentenze
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 Settembre 2014
PRIORITA’ ALLA LEGGE ELETTORALE
Priorità alla legge elettorale, uno dei cavalli di battaglia da sempre portati avanti da Forza Italia, “non per andare alle elezioni” ma per vincere contro “l’incapacità della classe politica”. Il premier ha chiarito che non sarà una legge ad hoc, la faremo ascoltandoci, cercando punti di equilibrio”. Fermo restando che con la nuova legge elettorale “sarà chiaro chi vince e le responsabilità che avrà”. Un’enfasi maggioritaria e pro-bipolarismo di sicuro apprezzata da Silvio Berlusconi.
APPROCCIO CONDIVISO
Approccio condiviso anche sul fisco: “Occorre una strategia condivisa e unitaria che porti alla riduzione fiscale, all’abbassamento del carico fiscale sul lavoro”. E sul lavoro, mette le mani avanti sull’eventuale melina in Parlamento: Se “la riforma del lavoro procederà con tempi certi e serrati rispetteremo il lavoro del Parlamento. Altrimenti siamo pronti ad intervenire con urgenza perché sul lavoro non possiamo perdere un minuto di più”.
LA COMUNICAZIONE
Non rinuncia a parlare a braccio nonostante si tratti di un discorso istituzionale e gli scappa la mano in tasca, anche se il suo guru della comunicazione Filippo Sensi gliel’ha sconsigliato. Nel tono delle sue parole risuona l’ottimismo berlusconiano quando dice “dobbiamo smetterla con questa cultura della lamentazione e del piagnisteo per cui in Italia va tutto male”. E ad avvicinarli è sempre l’individuazione di un nemico da combattere: in questa occasione il derby è “tra i professionisti della tartina e l’Italia che si spacca la schiena”.
LE REAZIONI
“VivaquestoRenzi”, cinguetta entusiasta il direttore del Foglio Giuliano Ferrara, dando l’idea di quanto il leader della sinistra italiana piaccia a destra. Così, anche se la replica è tranchant, le parole di Brunetta, “non basta prendere impegni, bisogna onorarli, in chiaro scuro potrebbero significare “onorali con noi”. Il Cavaliere sarà pur tentato, come raccontano le ultime indiscrezioni, dalla linea dura al governo. Ma con questo discorso, il “governo di coesione pubblica” è più vicino?
Ecco le reazioni su Twitter, in una selezione di Formiche.net:
Per adesso a Montecitorio c'è un gigante che parla. #vivaquestorenzi
— giuliano ferrara (@ferrarailgrasso) 16 Settembre 2014
La cosa più notevole di questo discorso finora mi pare l'entusiasmo di giuliano ferrara
— chiara geloni (@lageloni) 16 Settembre 2014
Un discorso di battaglia utile anche a organizzare un'agenda che s'era confusa. Nettissimo sul garantismo #millegiorni @matteorenzi
— stefano menichini (@smenichini) 16 Settembre 2014
"Stregia condivisa" sulla riduzione delle tasse, richiamo a magistrati e legge elettorale. Renzi tende la mano a Berlusconi
— Antonio Signorini (@AnSignorini) 16 Settembre 2014
Su #giustizia e #avvisidigaranzia @matteorenzi parla come dovrebbe un parlare un leader di #ForzaItalia …
— Romano Perissinotto (@romperis) 16 Settembre 2014
È impressionante quanto sia continuamente fondato sul "noi e gli alti" il discorso di Renzi, quanto abbia bisogno di polemica e nemici
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) 16 Settembre 2014
La prevalenza della Politica #millegiorni
— Francesco Nicodemo (@fnicodemo) 16 Settembre 2014
La notizia del discorso: se no al Jobs Act per delega, lo faremo per decreto #Renzi
— Daniele Bellasio (@dbellasio) 16 Settembre 2014
"Qualcuno ci preferisce chiuso nei Palazzi, in una dimensione di Casta", dice Renzi attaccando chi attacca i ministri a scuola.
— Fabio Chiusi (@fabiochiusi) 16 Settembre 2014