Nonostante le smentite è quasi certo che la sostituzione di Federica Mogherini agli Esteri sarà l’occasione per un rimpasto più ampio. Anche Pier Carlo Padoan (Schioppan?) è destinato a cambiare ministero. Andrà alla Pubblica Istruzione al posto di Stefania Giannini, a testimonianza dell’impegno del governo sulla scuola. La sua nomina è una delle riforme importanti che non costano. Basterà appendere dietro le cattedre il ritratto di Padoan. Se qualche studente si dimostrerà indisciplinato non ci sarà più bisogno di reprimende e sospensioni. Sarà sufficiente che gli insegnanti indichino quella foto dicendo: “Buoni o chiamo il ministro”. In classe non si sentirà volare una mosca.
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Agli Esteri andrà Lapo Pistelli. Così potremo pagare i riscatti senza farci prendere dai soliti turbamenti.
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Vuoi mettere un ministro di nome Lapo? Gli chiederanno se in barca con Dante Alighieri c’è poi andato davvero.
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Matteo Renzi ha fatto bene a difendere i vertici dell’Eni a proposito della vicenda del petrolio nigeriano. Ma i pm pensano che sia possibile combinare importanti affari sul piano internazionale senza dover ungere qualche ruota?
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Perché la sinistra del Pd fa di tutto per convalidare l’interpretazione del centro destra sull’emendamento del governo all’articolo 4 del Jobs Act Poletti? Poiché non sono degli sprovveduti e sanno leggere le carte la loro agitazione si spiega in un solo modo. Damiano e Fassina aspettano che il testo arrivi alla Camera per sfidare Renzi e il governo su di un tema che loro ritengono popolare e in grado di ricompattare l’alleanza con i sindacati. Ecco perché quelli del fronte opposto farebbero bene a non vendere anticipatamente la pelle dell’orso. Con tutti il rispetto per la povera Daniza.
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“Chi sono io per difendere i cristiani perseguitati e uccisi?”.
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Buone notizie dalla Scozia. Il Regno rimane Unito. Dio salvi la Regina.