Stefano Fassina ha il merito di parlar chiaro, anche se talvolta può cambiare idea (e chi non la cambia?). L’ex responsabile economia del Pd ha detto in sostanza che la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori voluta da Matteo Renzi è stata suggerita da Mario Draghi, presidente della Bce. Come dire: l’Italia è di fatto commissariata. Ohibò, considerando che Fassina è stato viceministro all’Economia nel governo di Enrico Letta (quello coccolato da tutti, ma proprio tutti, fra Berlino, Bruxelles e Francoforte), a fianco del ministro Fabrizio Saccomanni, già direttore generale della Banca d’Italia, il commissariamento de facto da anni dell’Italia è da considerarsi una non notizia. Possibile che solo Fassina non ne era a conoscenza?
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Pietro Ichino stamattina ha postato sul suo sito un articolo asettico per replicare alla critiche dei criticoni che si stanno stracciando le vesti per la riforma/rottamazione dell’articolo 18 messa per iscritto con un emendamento del governo, concordato con la maggioranza a partire dal Nuovo Centrodestra, su cui c’è l’opera del senatore di Scelta Civica, Ichino, noto e stimato giuslavorista. L’articolo si compone di una serie di dichiarazioni di Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani e Cesare Damiano – ora detrattori della svolta renziana sull’articolo 18 – con cui negli anni recenti elogiavano il modello di flexsecurity propugnato da Ichino che prevedeva il superamento dell’articolo 18 con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, come quello adombrato ora dal governo. Lo sfottò di Ichino è azzeccato e opportuno, ma con una postilla. La flexsecurity ichiniana sul modello danese, elogiata anni fa dagli esponenti del Pd, prevede una serie di ammortizzatori sociali che in Italia sono stimati da vari istituti ed esperti tra 20 e 40 miliardi di euro. Dove si trovano tutte queste risorse?
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Si rottami pure l’articolo 18, ma vogliamo rottamare anche il Fiscal Compact e l’austerità che non è – come ci dicevano augusti economisti – premessa garantita di crescita, sviluppo e prosperità? Ecco, fino al 25 settembre si può firmare per i referendum abrogativi delle leggi nazionali su pareggio di bilancio e non solo. Qui tutti i dettagli e gli approfondimenti di Formiche.net.
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L’attuale centrodestra spappolato è all’altezza delle sfide renziane? Ovvero: è attrezzato per porre le basi di una alternativa seria al Pd renzizzato? Se si legge il resoconto del dibattito tenuto alla festa dei Fratelli d’Italia tra Giovanni Toti (Forza Italia), Gaetano Quagliariello (Ncd), Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), i dubbi lievitano. Per questo ci chiediamo: Leopoldiamo?