Fissazioni bucoliche, tentazioni antindustriali, proteste contro le infrastrutture. C’è anche questo al Sud, come la cronaca ha evidenziato nelle ultime settimane. Niente di nuovo, dirà qualcuno.
Però i grillismi sempre più evidenti sul gasdotto Tap, i perenni tafazzismi sull’Ilva e le inedite insofferenze finanche verso matrimoni indiani hanno connotato il Mezzogiorno, e in particolare la Puglia, come una terra aggrappata solo al mare e al sole, anti moderna e poco protesa verso lo sviluppo. Non è così, anche se i segnali contrari non sono mancati.
Proprio per smentire tabù e falsità sul Sud, grazie al professor Federico Pirro, che i lettori di Formiche.net ben conoscono e apprezzano, iniziamo un viaggio nel Mezzogiorno che non si arrende alla decrescita, che lavora e non si piange addosso, che innova e non si balocca con un ambientalismo tanto teorico quanto sterile.
Pirro è un esempio (raro) di intellettuale che non si rinchiude nelle aule universitarie, che non si arrocca nei comodi seminari a porte chiuse, ma che si mette in gioco e si sporca le mani con numeri e informazioni che smentiscono ideologismi protestatari del peggior nimbismo; che non esita a collaborare per il bene dell’Italia con imprese e industriali dediti allo sviluppo e non alla chiacchiera convegnistica
Pirro sarà il nostro Cicerone alla scoperta di un Sud sconosciuto in Italia e negletto pure al Mezzogiorno. Pronto, il prof – come Formiche.net – ad accogliere approfondimenti, idee e proposte degne di quella passione civile, che si oppone alle proteste sovente incivili o sempre anti capitalistiche, che anima gli intellettuali alla Federico Pirro.