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Lupi mette il turbo a Linate. Malpensa mugugna

E’ imminente la firma del “decreto Linate”, che consentirà di aprire, fermi restando i vincoli su movimenti orari (18), destinazioni point to point e tipologia di velivoli, voli verso città europee e non più solo sulle capitali.

Ad annunciarlo è stato ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il provvedimento, che “non è a tempo”, come ha spiegato il ministro, non è limitato cioè alla sola durata di Expo 2015, modifica di fatto il vincolo, previsto dal decreto Bersani, che per Linate contemplava voli diretti solo da e verso le capitali europee.

“NON E’ LA LIBERALIZZAZIONE DELLO SCALO”

Il decreto “non significa una liberalizzazione dello scalo”, ha tenuto a precisare Lupi, sottolineando al contempo che il ruolo “strategico” di Malpensa rimane invariato. L’obiettivo è quello “di razionalizzare l’offerta dei due scali milanesi rendendo Malpensa più intercontinentale e internazionale, mentre Linate sarà sempre più locale ed europeo”. Adesso gli effetti del decreto saranno valutati da un tavolo tecnico, voluto per rispondere alle preoccupazioni degli enti interessati sul destino di Malpensa, composto da ministero Infrastrutture e Trasporti, Comune di Milano, Regione Lombardia e Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi. “Mi è stata chiesta l’istituzione di un tavolo per verificare gli effetti del decreto”, ha detto Lupi, spiegando che mensilmente l’Enac effettuerà un monitoraggio.

A CHI NON PIACE

La cosa non piace all’Osservatorio nazionale sui trasporti, secondo cui il decreto è “discriminatorio” nei confronti di Malpensa e “rischia di essere impugnato dalle compagnie aeree europee” e nemmeno a Sea che, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, avrebbe espresso disappunto per “l’assenza della prevista clausola di temporaneità”. Per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, l’obiettivo rimane “lo sviluppo congiunto ed equilibrato sia di Linate sia di Malpensa”. Stando alle stime nel 2015 Malpensa, scalo inserito tra gli 11 aeroporti di interesse strategico previsti dal Piano nazionale aeroporti, potrebbe perdere 200mila passeggeri Alitalia.

ANNUNCIATE NUOVE REGOLE PER IL LOW COST

“I passeggeri che viaggeranno con Alitalia dagli scali di Malpensa e Linate nel 2015 saranno in totale 7,5 milioni rispetto ai 6,4 milioni del 2014”. Ha detto Lupi. “Di questi 1 milione riguarderà Malpensa e 6,5 milioni Linate”. Il ministro ha anche ricordato che l’obiettivo del piano industriale della nuova Alitalia è di incrementare il traffico intercontinentale su Malpensa, passando dagli attuali 200mila passeggeri a 550-600mila nel 2015, grazie all’aumento delle frequenze settimanali intercontinentali (da 11 a 25). Nella stessa occasione il ministro ha altresì annunciato la firma di un ulteriore decreto per regolamentare i contributi e gli incentivi offerti dagli aeroporti alle compagnie low cost per attirarle ad attivare voli.

ADOTTATO PIANO AEROPORTI

Intanto il Consiglio dei ministri ha adottato il Piano nazionale degli aeroporti. Come noto, gli aeroporti sono stati individuati secondo ruolo strategico, ubicazione territoriale, dimensioni e tipologia di traffico e previsioni progetti europei TEN.  Il piano di Lupi aveva riconosciuto come strategici per 10 bacini di traffico 11 aeroporti: Milano-Malpensa (Nord-Ovest), Venezia (Nord-Est), Bologna e Pisa-Firenze (Centro-Nord), Roma-Fiumicino (Centro), Napoli (Campania), Bari (Mediterraneo-Adriatico), Lamezia (Calabria), Catania (Sicilia orientale), Palermo (Sicilia occidentale) e Cagliari (Sardegna). Oltre a questi ne erano stati individuati 26 di interesse nazionale , a patto di avere un ruolo definito e sostenibilità economico finanziaria anche a tendere. Si tratta di Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia e Alghero.


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