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Sinodo sulla famiglia, ecco visioni e divisioni tra vescovi

Il Papa, nell’omelia pronunciata durante la Messa in San Pietro per l’apertura del Sinodo sulla famiglia, ha chiesto che l’assemblea non si trasformi in una sorta di ring dove fare a gara per vedere chi è più bravo: “Le Assemblee sinodali – ha detto – non servono per discutere idee belle e originali, o per vedere chi è più intelligente. Servono per coltivare e custodire meglio la vigna del Signore, per cooperare al suo sogno, al suo progetto d’amore sul suo popolo”.

LE PAROLE DEL PAPA

Il rischio di guastare il sogno di Dio è alto, dietro l’angolo: “Anche per noi – ha aggiunto Francesco – ci può essere la tentazione di impadronirci della vigna, a causa della cupidigia che non manca mai in noi esseri umani. Il sogno di Dio si scontra sempre con l’ipocrisia di alcuni suoi servitori. Noi possiamo frustrare il sogno di Dio se non ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo. Lo Spirito ci dona la saggezza che va oltre la scienza, per lavorare generosamente con vera libertà e umile creatività”.

“RINNOVARE LA CHIESA”

Ieri sera, durante la veglia di preghiera organizzata dalla Cei, il Pontefice aveva auspicato la “disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno, che ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d’epoca porta con sé”. Solo così “il nostro ascolto e il nostro confronto sulla famiglia, amata con lo sguardo di Cristo, diventeranno un’occasione provvidenziale con cui rinnovare – sull’esempio di San Francesco – la Chiesa e la società. Con la gioia del Vangelo ritroveremo il passo di una Chiesa riconciliata e misericordiosa, povera e amica dei poveri; una Chiesa in grado di vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà che le vengono sia da dentro che da fuori”.

LA TRACCIA OPERATIVA 

Benché quello del riaccostamento alla comunione dei divorziati risposati sia il tema di cui più s’è parlato in questi mesi, gli argomenti sul tavolo della discussione sono molti. Per rendersene conto, è sufficiente scorrere il corposo Instrumentum laboris, la traccia di lavoro che seguiranno i padri sinodali, diffuso lo scorso giugno. Sarà da qui che si partirà per il percorso che il Papa ha voluto biennale (nessuna decisione, quindi, sarà presa al termine delle due settimane di lavoro che si concluderanno con la beatificazione di Paolo VI).

NON SOLO COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI

I temi sono i più disparati, e fotografano la complessità del “fenomeno-famiglia” nelle singole regioni della terra. Di divorziati risposati si parla – anche se per poco più d’una pagina e mezza, ha ricordato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, l’altro giorno in conferenza stampa –, ma è una questione avvertita soprattutto in certe zone dell’occidente (Mitteleuropa e Nord America su tutte). Altrove, sono altri i problemi avvertiti con più urgenza.

IL PROBLEMA DELLA POLIGAMIA

In Africa, ad esempio, a farla da padrone è la poligamia. I vescovi di quel continente chiedono come trasmettere ai fedeli il valore del Vangelo della famiglia e ricordare l’importanza del matrimonio monogamico e indissolubile in una realtà dove un uomo può avere contemporaneamente più mogli, con la poligamia che è essa stessa considerata “naturale”. Sempre in Africa, come nota oggi La Stampa, ci sono paesi (Niger e Ciad, ad esempio) dove oltre il settanta per cento delle donne con un’età tra i 20 e i 24 anni che si sono sposate prima di averne compiuti quindici.

LA CRISI DELLA FAMIGLIA 

Un intero capitolo dell’Instrumentum laboris è dedicato a indagare le cause della crisi della famiglia, oggetto di “pressioni esterne” come l’incidenza dell’attività lavorativa (i nuovi ritmi), il fenomeno migratorio, la povertà, il consumismo e l’individualismo. Tante sono le situazioni critiche, come la difficoltà di relazione e comunicazione, la dipendenza (anche dai social network), e un generale senso di frammentazione e disgregazione.

“LA QUESTIONE PIU’ ROVENTE”

Non solo divorziati risposati nel capitolo riguardante le “situazioni pastorali difficili”, seconda e “più rovente” parte del documento, come ha scritto oggi sul Sole 24 Ore il cardinale Gianfranco Ravasi. C’è molto altro, come – e questo si preannuncia un argomento assai caldo nel confronto – la questione della semplificazione delle cause matrimoniali. Problema avvertito è anche quello dei figli che rimangono soli e il moltiplicarsi del fenomeno delle famiglie patchwork, il cosiddetto “intreccio di famiglie”, con i genitori che hanno portato nel nuovo nucleo familiare i figli avuti da precedenti matrimoni.

LO SVILUPPO DELLA CATECHESI

Fondamentale, è già stato preannunciato, sarà indagare il ruolo della catechesi, il modo di istruire, rispondere e accompagnare chi vuole costruire una famiglia. Programmi sulla catechesi matrimoniale che oggi latitano in molti paesi, soprattutto in quelli dove si invoca oggi una svolta radicale sull’insegnamento della Chiesa in materia morale.


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