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Ecco come il Sinodo parla anche di coppie gay

Era considerato il d-day, il giorno in cui i nodi sarebbero venuti al pettine. Si discuteva, infatti, di sfide pastorali sulla famiglia, e in modo particolare di tutte quelle situazioni problematiche che si traducono in comunione ai divorziati risposati, coppie omosessuali, unioni di fatto, ragazze madri. Insomma, le tematiche che finora più avevano diviso teologicamente e pastoralmente cardinali e vescovi. E nell’Aula Nuova del Sinodo s’è discusso, con almeno 70 interventi tra il pomeriggio di martedì e la mattinata di mercoledì.

L’ATTIVISMO DEI PADRI AFRICANI

Rapporto tra crisi della fede e crisi della famiglia, tanto per cominciare. Molti padri sono intervenuti su questo, mettendo in rilievo come tra i due fenomeni vi sia un legame chiaro e netto. Poi è stata la volta della riflessione sulle situazioni particolari nelle chiese di periferia, dal medio oriente all’Africa del nord. Padre Lombardi, nel consueto briefing quotidiano, ha sottolineato l’attivismo dei vescovi africani, che intervengono assai spesso durante il confronto, mettendo in luce le criticità con cui si trovano a dover fare i conti (poligamia, matrimoni combinati e matrimoni inter confessionali).

COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI

Quanto al “tema dei temi”, la comunione ai divorziati risposati, “è stato evidenziato che la strada sinodale dovrà certamente occuparsene, con la prudenza richiesta per le grandi cause, ma anche coniugando l’obiettività della verità con la misericordia per la persona e la sua sofferenza. Bisogna ricordare che numerosi fedeli si trovano in questa situazione non per colpa loro”.

“REALISMO ANCHE A COSTO DI SPORCARSI”

E a tal proposito, il teologo Victor Manuel Fernandez, rettore della Pontificia università argentina nonché stretto collaboratore del Papa, ha chiarito la necessità di calarsi nelle situazioni concrete delle singole persone, “anche a costo di sporcarsi”. Nessuno, ha detto, vuole mettere in dubbio l’indissolubilità del vincolo matrimoniale, fermo restando però che “la dottrina si può approfondire e sviluppare”, dal momento che “non è chiusa”. Il Vangelo, ha proseguito il presule, “deve arrivare a tutti capillarmente, anche alla prostituta e al povero”. Ecco perché “serve realismo”. Anche mons. Kaigama, vescovo nigeriano di Jos, ha concordato sul fatto che se “la dottrina non si tocca”, ciò su cui bisogna lavorare è “l’approccio pastorale”.

FAMIGLIA E SESSUALITA’

Come recita la Nota della Sala stampa vaticana, poi,  “si è tornati a riflettere sulla necessità di una maggiore preparazione al matrimonio, anche con un’attenzione specifica all’educazione affettiva e sessuale, incoraggiando una vera mistica familiare della sessualità”.  A tal proposito, prosegue la sintesi, “è stato ricordato il grande contributo dei nonni alla trasmissione della fede in famiglia e, sempre in riferimento agli anziani, è stato evidenziato quanto sia importante che il nucleo familiare accolga, con solidarietà, cura e tenerezza, le persone della terza età”.

“SULLE COPPIE OMOSESSUALI, NO A SGUARDO LEGALISTICO”

Nel pomeriggio, spazio alla riflessione sulle unioni civili tra persone omosessuali. Il presidente delegato, cardinale Raymundo Damasceno Assis, ha così esordito: “Si è tornati a riflettere sulla necessità di una maggiore preparazione al matrimonio, anche con un’attenzione specifica all’educazione affettiva e sessuale, incoraggiando una vera mistica familiare della sessualità. Quindi, è stato ricordato il grande contributo dei nonni alla trasmissione della fede in famiglia e, sempre in riferimento agli anziani, è stato evidenziato quanto sia importante che il nucleo familiare accolga, con solidarietà, cura e tenerezza, le persone della terza età”. In un’intervista apparsa oggi sulla Stampa, mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la Nuova Evangelizzazione, ha dato segni di aperture sul tema: “La chiesa accoglie tutti come una madre e non come un giudice”.

LE CHIUSURE DI PELL: “IO STO CON GESU’ CRISTO”

Il fronte del no, per il momento, appare defilato, anche se a margine di un incontro che s’è svolto ieri sera presso il Collegio nordamericano di Roma, il cardinale George Pell (prefetto della Segreteria per l’Economia), ha ribadito la sua chiusura a ogni cambiamento che intacchi l’insegnamento cattolico: “A qualcuno potrebbe piacere che Cristo abbia mostrato un atteggiamento morbido sul divorzio, ma non l’ha fatto. E io sto con lui”, ha detto il prelato.



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