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Passera, Marini e i cattolici in fermento

C’è un nuovo soggetto politico in fieri nell’orizzonte cattolico-centrista. Domani, venerdì 10 ottobre a Roma, alla Domus Pacis, luogo simbolo della Dc, sarà presentato il manifesto del “Partito della gente”.

A lanciarlo l’ex presidente della Coldiretti Sergio Marini, insieme a oltre cinquanta tra movimenti e associazione del mondo delle imprese, del volontariato, del sociale. C’è ancora riserbo sui nomi dei partecipanti al progetto. Dall’entourage di Marini si dice che contano i singoli, anche gli sconosciuti, piuttosto che le personalità politiche. Sono attese 1.200 persone, provenienti da tutta Italia “che fondano nel buon senso, nella concretezza e nella credibilità il progetto politico per il recupero della sovranità popolare”, si legge sul sito dell’evento.

Secondo indiscrezioni raccolte da Formiche.net dovrebbero prendere parte alla manifestazione, tra gli altri, Mario Tassone, segretario della Cdu ed esponente prima della Dc e poi dell’Udc, Gianni Fontana, presidente dell’Associazione Democrazia Cristiana e Natale Forlani, direttore generale immigrazione ministero del lavoro e già portavoce del Forum persone e associazioni di ispirazione cattolica nel lavoro.

Insomma quel mondo che già due anni fa provò a dare vita a un partito con gli incontri di Todi ora riparte con un’iniziativa completamente nuova, tengono a sottolineare dal quartiere generale di Marini. L’ex presidente di Coldiretti ha lasciato l’incarico un anno fa, appena rieletto, spinto da obiettivi ambiziosi: creare un partito che riesca a dare una mossa al Paese, affidando la responsabilità direttamente alla “gente” appunto, visto il fallimento della politica e dei partiti.

Sarà quindi una “chiamata” per tutti gli italiani su cui Marini lavora da più di un anno con la sua fondazione “Italia Sostenibile per azioni”. La caratterizzazione è fortemente anti-renziana, come si intuisce dall’homepage del sito: “#passodopopasso#, è un passo indietro per l’agricoltura e a pagare sarà l’intero Paese rinunciando a quel tratto distintivo che alimenta una buona fetta del valore emozionale del brand “Italia”. Secondo l’ex presidente di Coldiretti, dice il suo inner circle, questo è un “governo che procede per effetti speciali, tutta apparenza e niente sostanza”.

Il tratto anti-renziano avvicina il nuovo movimento a quello di Corrado Passera, Italia Unica. L’ex numero uno di Intesa che si è presentato lo scorso giugno come l’anti-Renzi ha avuto in passato molti contatti con Marini e c’è chi mormora della complementarità dei due progetti. Diffidenza invece viene registrata verso i partiti tradizionali, anche quella Costituente popolare tra Ncd, Udc, Popolari per l’Italia e parte di Sc, sulla carta vicina alle idee di Marini. Ma i suoi collaboratori tagliano corto: “Questa volta non contano le alleanze con questo o quel partitino, questa volta sarà diverso, a contare sarà la gente”.


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