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Così British american tobacco scommette sull’Italia

Un miliardo di euro di investimento, un accordo con il ministero dell’Agricoltura, partnership con numerose aziende e oltre 300 posti di lavoro. È questo il piano svelato a Repubblica da Nicandro Durante, Ceo del gruppo Bat, British american tobacco, che continua a puntare sull’Italia.

Attiva su 200 mercati, con 60 mila dipendenti e stabilimenti in 53 paesi, la multinazionale del tabacco con sede a Londra e un fatturato da 15 miliardi e mezzo di sterline e 5,5 di profitti, nel 2003 ha acquisito dallo stato italiano l’Ente Tabacchi Italiani (ETI), l’ex-Monopolio di Stato per i tabacchi, per 2,3 miliardi di euro.

L’ACCORDO
Il Ceo di Bat ha definito il nuovo accordo con l’Italia di “reciproca utilità”: “L’Italia è per noi un grosso mercato, fra i primi 15 nel mondo, ed è depositario di una serie di eccellenze che possono diventare asset preziosi per noi”, ha detto Durante in un’intervista pubblicata oggi su Affari e Finanza, l’inserto economico di Repubblica.

Non solo materia prima, dunque. L’intesa tra Bat e il nostro Paese parte dalla meccanica e dall’agricoltura fino ad abbracciare il design e il marketing.
Primo produttore di tabacco in Europa, l’Italia oltre a rifornire nelle più diverse miscele le fabbriche della multinazionale, produce le macchine di produzione per gli stabilimenti Bat di tutto il mondo.

“Lavoriamo da tempo con le aziende italiane che producono macchine per la produzione di sigarette. Molte nostre fabbriche in tutto il mondo sono equipaggiate con macchine di precisione costruite in Italia, per lo più nella zona del nord est che va dall’Emilia al Triveneto. È un’eccellenza che ha fatto dell’Italia il primo fornitore di macchinari per il nostro gruppo, con ordinativi doppi rispetto alla Germania. Ora rendiamo strutturale quest’impegno”, ha dichiarato Durante.

IL PIANO
Il piano lanciato la settimana scorsa prevede più di un miliardo di euro di investimenti nel nostro Paese. “La maggior parte di questi stanziamenti, 650 milioni in cinque anni, saranno destinati all’industria meccanica”, ha detto Nicandro Durante.

Cento milioni saranno destinati poi alla filiera agricola: “Abbiamo firmato con il ministero dell’Agricoltura a Roma un accordo programmatico per acquisto di 4,5 milioni di chili di tabacco l’anno”.

A questo accordo triennale rinnovabile per un altro triennio si aggiungono 300 milioni di euro da destinare a iniziative di marketing e sviluppo attraverso partnership con agenzie creative di Roma e Milano e con realtà tecnico-artigianali di Napoli e Firenze per il confezionamento, il lancio e la valorizzazione dei prodotti.

Aziende di Milano, Roma e Bari specializzate in analisi di mercato – ha sottolineato il ceo di Bat – avranno il compito di indagare infine sui gusti e sulle nuove abitudini dei consumatori attraverso questionari somministrati all’interno delle tabaccherie.


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