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Ecco chi sono i colossi della Cina bramosi di aziende italiane

State Grid, China Investment Corporation (Cic), People’s Bank of China. Sono le facce di una stessa medaglia, la Cina all’offensiva non solo in Europa a caccia di opportunità anche in reti strategiche per investire le ingenti masse liquide. Obiettivo: acquisire partecipazioni in nuove società italiane, come già successo con Ansaldo Energia e Cdp Reti.

Sotto la lente della Cina è finita, ora, anche Saipem, la controllata di Eni che si occupa della costruzione di infrastrutture per la ricerca di idrocarburi. Ma chi sono i colossi cinesi che investono in Italia (e non solo)? Qualche risposta, alla vigilia della visita del primo ministro cinese Li Keqiang a Roma che prevede anche una intesa da 3,8 miliardi tra Cdp e China development bank.

GIGANTI CINESI

Sono tra le maggiori società al mondo, con interessi che spaziano dall’energia al alle banche passando per le telecomunicazioni, interessando i mercati di tutto il mondo: Canada, Francia, Stati Uniti e, ovviamente l’Italia. Le maggiori protagoniste? State Grid Corporation of China, società energetica cinese, China Investment Corporation, società di investimenti, e People’s Bank of China, la banca centrale cinese.

CHINA INVESTMENT CORPORATION (CIC)

È il fondo sovrano “che muove le sue leve nel mondo, sposta centinaia di miliardi di euro e compra, compra, compra. Spesso senza farsi notare”, ha scritto ieri Mario Gerevini sul Corriere Economia. Cic è la controllata dello Stato cinese protagonista di investimenti in Italia. Il sistema di holding e hub societari che la compongono non sono sempre chiari – scrive Gerevini – ma “il fondo è l’ingranaggio centrale” anche se “ovviamente non l’unico del paese asiatico”.

“Il fondo sovrano – aggiunge il Corriere Economia – controlla buona parte del sistema bancario e finanziario cinese. Nacque nel 2007 per diversificare l’impiego delle immense riserve valutarie e oggi gestisce asset per 653 miliardi dollari, numero 4 tra i grandi fondi sovrani. Ma anche il numero 5, Safe, è cinese. Cic si muove con due subholding: Cic International per l’estero, Central Huijin per l’interno”.

In Piazza Affari, poi, si muove con Società satelliti semi sconosciute – si legge ancora sul Corriere – come Best Investment Corporation e Flourish che “comprano Eni, Enel, Generali, Unicredit e altro ancora”.

STATE GRID CORPORATION OF CINA: L’ENERGIA

Ha acquistato il 35% di Cdp Reti (che detiene quote di controllo di Snam e Terna) pagandola oltre 2 miliardi e, come spiegato da Andrea Pira sul mensile Formiche è una società che nasce dopo lo smembramento della National electric power, gestore unico dell’energia, poi diviso in cinque diversi gruppi. La State Grid è la maggiore società elettrica al mondo e il suo presidente, Liu Zhenya, è stato inserito dalla rivista Foreig Policy tra le 500 personalità più potenti a livello mondiale. La Shanghai Electric, invece, sempre di proprietà statale, ha acquisito il 40% di Ansaldo Energia.

LE BANCHE

La Bank oh China è la prima banca del mondo per patrimonio e le sue azioni sono saldamente in mano di ministero delle finanze e Cic. In Italia “ha aperto una filiale a Milano 16 anni fa – ricorda Gerevini del Corriere – e tra le carte consegnate al notaio c’era lo statuto della casa madre datato 1980 che diceva così: «La Bank of China partecipa alle attività finanziarie internazionali al servizio della modernizzazione della costruzione socialista»”.

Sono cinesi e provenienti dalla copertura di Icbc gli investimenti (200 milioni) della Shandon grazie a cui sono stati salvati gli yacht Ferretti “e sono della China Development Bank i 78 milioni che la Winsun ha utilizzato in Sardegna per l’immenso parco fotovoltaico Enervitabio: 1.614 serre di 200 metri quadrati ciascuna con 107 mila pannelli fotovoltaici. Il progetto quest’estate è stato bloccato dal Tar” conclude il Corriere Economico.

E poi c’è la People’s Bank of China, la banca centrale, “il soggetto finanziario con più risorse al mondo” e che ha varcato la soglia del 2% in gruppi italiani come Eni, Enel, Generali, Telecom, Fiat.



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