Sulla carta, anche se questa definizione forse non piacerà ai leopoldini, la Leopolda blu è quanto più di berlusconiano ci possa essere. Eppure, l’evento in programma sabato a Milano, Sveglia Centrodestra, è stato snobbato dagli esponenti di Forza Italia vicini a Berlusconi.
Obiettivi e ideali che ispirano i giovani attivisti avrebbero reso fiero il Cavaliere vecchia maniera, quello della gloriosa discesa in campo del 1994. Società civile, imprenditori, intellettuali, tutti insieme per provare ad attuare quella “rivoluzione liberale” e quell’unità dei moderati tanto vagheggiate dal leader di Forza Italia. Con un programma simile a quello dei berlusconiani della prima ora: bipolarismo convinto, elezione diretta del Presidente della Repubblica, principi liberali come la drastica riduzione del carico fiscale per aziende e professionisti ma anche ancoraggio ai principi cristiani, riforma della Giustizia, flessibilità sul mercato del lavoro sono tutti elementi contenuti nel “contratto per il centrodestra”, l’appello lanciato dagli organizzatori di Sveglia Centrodestra che ha registrato migliaia di adesioni.
La condivisione di idee e progetti non corrisponde invece alla condivisione dell’iniziativa. Anzi, le maggiori resistenze si sono avvertite paradossalmente proprio nel cerchio berlusconiano. Come ha scritto Formiche.net, freddezza, diffidenza e lesa maestà si respirano per esempio tra i dirigenti lombardi vicini a Mariastella Gelmini, fedelissima del Cav, che in Lombardia, sussurrano, vorrebbe avere controllo assoluto.
Altri giovani esponenti vicini a Berlusconi poi, come l’europarlamentare Lara Comi e il formattatore Alessandro Cattaneo, seppure caldamente invitati fin dalla prima ora dai leopoldini, hanno a sorpresa declinato: l’europarlamentare ha comunicato che sarà a una manifestazione a Sorrento con i giovani di Forza Italia e l’ex sindaco di Pavia ha fatto sapere che ha impegni politici in Toscana che non gli consentono di essere anche a Milano.
E, ulteriore paradosso, a manifestare interesse e entusiasmo verso il progetto “berlusconiano” sono gli azzurri meno berlusconiani di tutti, almeno nella percezione comune in questo momento, come Raffaele Fitto e Daniele Capezzone.