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Ucraina, Nato e Merkel sbugiardano Putin sul ritiro delle truppe

La situazione nell’est dell’Ucraina non è migliorata come si era pensato nelle scorse ore.

A sostenerlo è la stessa Nato, che per voce di un suo ufficiale dice di non aver registrato movimenti importanti né significativi che confermino il ritiro di 17mila e 600 soldati russi lungo la frontiera con l’Ucraina, così come annunciato dal presidente russo Vladimir Putin.

Avremmo voluto constatare un ritiro delle truppe russe dalla frontiera con l’Ucraina, poiché questo sarebbe un passo nella giusta direzione. Ma al momento non abbiamo osservato movimenti importanti né significativi in questo senso“.

Così ha affermato il militare, lasciando intendere che a muoversi sia stata solo una piccolissima parte del contingente schierato da Mosca, che pertanto non avrebbe abbandonato la propria pressione sull’area in cui insistono gli scontri tra l’esercito regolare del governo di Kiev e i ribelli filorussi.

A confermare che il clima non sia dei migliori lo testimonia il fatto che la cancelliera tedesca Angela Merkel abbia fatto saltare l’incontro previsto con Putin che avrebbe dovuto tenersi questa sera a Milano a margine del vertice euroasiatico Asem, proprio per discutere della crisi sul territorio di Kiev (anche se fonti tedesche citate dall’agenzia “Dpa” dicono che l’incontro non è avvenuto a causa del ritardo con cui il Presidente russo).

“Il primo impegno della Russia deve essere quello di rispettare gli accordi di Minsk. Purtroppo su questo ci sono delle gravi mancanze”, ha aggiunto, riferendosi con ogni probabilità al mancato ritiro delle truppe al confine.

La Merkel ha invece incontrato, come da programma, il presidente ucraino Petro Poroshenko.

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