Prospetta una lunga fase di collaborazione con il Pd “per riuscire a cambiare davvero il Paese”. Immagina un nuovo polo liberale in cui i principi cristiani possano diventare “religione civile” anche per il disorientato mondo laico. Suona la sveglia alla Costituente popolare che “deve prendere il volo perché la mezza cottura fa restare nella palude”.
È un Gaetano Quagliariello a tutto campo quello che si concede in una lunga conversazione con Formiche.net. L’analisi del coordinatore nazionale di Ncd parte dalla riflessione del filosofo Dario Antiseri sui cattolici in politica pubblicata sul Corriere della Sera e arriva al ripensamento dello schema generale della politica italiana secondo una “quadriglia bipolare”.
L’ANALISI DI ANTISERI
Antiseri pone tre questioni di piena contingenza, fa notare Quagliariello: “Esiste ancora una frattura destra-sinistra? I partiti politici attuali possono definirsi solo per la loro risposta ai problemi quotidiani? Se la risposta è no, il cattolicesimo e la dottrina sociale della Chiesa possono ritornare a essere il contenuto di una forza politica?”
UN NUOVO SCHEMA
“La frattura tra centrodestra e centrosinistra non c’è più, queste categorie intese in senso ideologico non hanno più senso o valgono solo per una sparuta nomenklatura. I numeri ci dicono che l’influenza del presidente del Consiglio arriva anche ai confini della destra estrema”.
Ecco perché va ripensato l’intero schema che secondo il senatore in futuro potrà essere formato da quattro aree: “L’area nostalgica della vecchia sinistra, l’area socialdemocratica, l’area cristiano-liberale-moderata, l’area di destra estrema”. Uno schema che Quagliariello chiama “di quadriglia bipolare, in cui i due centri possono allearsi tra di loro in momenti particolarmente critici come quello attuale”. Per cambiare davvero questo Paese, “non bastano mille giorni. Questo è solo l’inizio di un percorso”, spiega, prefigurando un lungo periodo di collaborazione tra Ncd e Pd.
I PRINCIPI CRISTIANI
Solo quando l’emergenza sarà passata, potranno spontaneamente nascere due polarità che dovranno competere anche “attraverso i principi che sono cosa differente rispetto alle ideologie. Essi sono fondamentali per definire una comunità, per far sopravvivere un partito rispetto alla biografia di una persona. La parabola di Forza Italia e del suo leader Silvio Berlusconi insegna dove porta un partito in cui i principi sono considerati unicamente sovrastrutture. Ecco perché, a mio avviso, molti principi della tradizione cristiana, sia in campo economico che etico, possono definire il perimetro di una forza politica. Nella crisi di orientamento antropologico di oggi e di fronte alle sfide che la geopolitica mondiale ci pone e che trasformano il cattolicesimo in una religione civile, essi possono avere ascolto anche nel mondo laico. In questo senso, ‘l’appello ai non credenti a vivere come si Dio esistesse’ di Joseph Ratzinger con il passare del tempo diventa sempre più attuale”.
LA STRADA DEL CENTRODESTRA
La strada che si prospetta per il centrodestra è ora più complicata rispetto a quella del centrosinistra, ammette Quagliariello: “Riproporre il vecchio centrodestra è un semplice esercizio di fantasia. Ncd, in un certo senso, è il risultato di una sconfitta. Noi ci abbiamo provato fino a quando abbiamo avuto la speranza di cambiare le cose dall’interno. La trasformazione del PdL in Forza Italia ha sancito il ripiegamento di un partito carismatico in un partito familistico. Per questo non vi abbiamo aderito. Ora veleggiamo in mare aperto, con la consapevolezza di poter essere o gli ultimi dei perdenti o i primi a farcela ma di aver inaugurato un percorso irreversibile. Il vecchio è morto”.
IL BIVIO PER LA COSTITUENTE POPOLARE
Per questo, la Costituente popolare, il soggetto unitario in fieri tra Ncd, Udc, Popolari di Mario Mauro e alcuni esponenti di Sc “non si fa mettendo insieme le varie parti ma dandosi una visione. Prendere il volo o metterlo da parte, questo il bivio, “perché la mezza cottura fa restare nella palude, brucia l’idea di futuro”.