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Pregi e difetti di Sveglia Centrodestra

Com’è andata la Leopolda Blu? Ah pardon, pare che la trovata iniziale non era molto chic, quindi è stata ribattezzata Sveglia Centrodestra. Ma come si può svegliare qualcosa che o non c’è oppure è morto?

Eppure i pregi della manifestazione non sono stati pochi. Vediamoli in rapida successione.

1) un manipolo di giovani voleva dare una garbata ma sonora sberla a vertici dei movimenti di centrodestra dicendo implicitamente che hanno fallito.

2) i firmatari dell’appello Un Contratto di Centrodestra volevano dimostrare con una semplice e chiara piattaforma ideale e programmatica che tra gli elettorati dei diversi movimenti e partiti di centrodestra ci sono più aspetti che li uniscono di quelli che li dividono. Ovvero: liberali, popolari e conservatori possono e devono convivere possibilmente in unico partito.

3) per favorire la rifondazione unitaria del centrodestra si deve partire dalle primarie a tutti i livelli.

Nel frattempo, dalle europee in avanti, la rottamazione moderata che qualcuno tra i leopoldini vagheggiava o auspicava si è dovuta scontrare con un Rottamatore che da Palazzo Chigi sta facendo quella Bad Godesberg che da anni la sinistra riformista attendeva. E gli sganassoni di Renzi a sindacati, magistrati, burocrati di Stato, oltre alle riduzioni di Irap (che però celano mediaticamente altri prelievi fiscali) invocate e mai approvate dal centrodestra al governo, stanno seducendo elettori di centrodestra.

Oltre i pregi, devono essere rimarcati anche i difetti di Sveglia Centrodestra.

1) lo spirito leopoldino si è un po’ affievolito quando è stato deciso di invitare – sovente con un bilancino quasi cancelliano (per non dire che molti esponenti di partito e non hanno addirittura pietito un invito) – vertici di partito, ministri, ex ministri, ex governatori e altri ex tutto.

2) l’apoteosi (eufemismo) è stata raggiunta con gli inviti a presenziare che si sono trasformati in inviti a parlare. Forse sarebbero stati più opportuni inviti ad ascoltare che cosa dicevano professionisti, manager, imprenditori, studenti e professori, che pure c’erano e che hanno sovente più passione civile e competenze di molti politici spompi o jattanti.

3) la gara agli inviti ha scatenato effetti balzani, non si sa se desiderati o meno. L’idea iniziale – se abbiamo capito bene – era quella di dare un palcoscenico mediatico in particolare a chi in Forza Italia cerca di lavorare oltre Berlusconi. Quindi sia al formattatore Alessandro Cattaneo sia a Raffaele Fitto, sempre più in rotta con Silvio Berlusconi e i berlusconiani di stretta osservanza. Ma negli ultimi giorni i berlusconiani doc hanno forse scorto nell’adesione calorosa di Fitto a Sveglia Centrodestra il timore che la Leopolda Blu, con la voglia dichiarata di primarie, si sarebbe caratterizzata in senso anti Berlusconi. Non è stato così ma gli umori, al di là delle parole pronunciate, erano effettivamente quelli. Così, quasi come se fosse un’azione concertata (e forse lo è stata), dai berlusconiani doc sarebbe partita una richiesta ai forzisti invitati a non partecipare all’evento milanese. E’ andata davvero ed esattamente così oppure no, sta di fatto che, uno dopo l’altro, Lara Comi, Alessandro Cattaneo, Paolo Romani e sindaci come Guido Castelli (che pure aveva fatto una intervista entusiastica sulla Leopolda Blu a Formiche.net) hanno declinato l’invito per le ragioni più disparate.

I difetti hanno superato i pregi? Difficile dirlo. Meglio guardare avanti, ora. Come? Il dibattito è aperto. E Formiche.net, se possibile, lo incalzerà e lo ospiterà. Anche a beneficio di chi ha negato o dimenticato il ruolo che questa testata ha avuto e avrà.


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