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Renzi, aggiungi un posto a tavola a ex vendoliani e montiani

Il Pd del Lingotto, quel partito a vocazione maggioritaria sognato nel lontano 2007 da Walter Veltroni sta diventando realtà con Matteo Renzi.

LA DIREZIONE SULLA FORMA PARTITO
Nella direzione convocata ad hoc sul tema della forma partito, il segretario democrat affronta sì il tema del calo dei tesseramenti che tante polemiche aveva suscitato nei giorni scorsi, “serve una discussione più approfondita sui dati veri”, parla dei dissidenti che non possono rendere Largo del Nazareno “un club di anarchici” e delle primarie “che non sono lo strumento decisivo per tutto”. Ma la parte politicamente più rilevante è un’altra.

LE PAROLE DI RENZI
Renzi lancia oggi quello che Alfredo Reichlin ha definito “il partito della nazione” e invita esplicitamente rappresentanti che vanno dalla sinistra al centro a farne parte: “Il Pd deve essere un partito che si allarga, Reichlin lo ha chiamato il partito della nazione, deve contenere realtà diverse. Io spero che da Gennaro Migliore con Led fino ad Andrea Romano con quella parte di Scelta Civica che vuole stare a sinistra ci sia spazio di cittadinanza piena”.

LE PAROLE DI ROMANO E MIGLIORE
E’ la tenda riformista di blairiana memoria richiamata da Andrea Romano all’indomani del flop di Scelta Europea lo scorso 25 maggio, annunciando la sua volontà di avvicinamento al Pd. E’ l’“unico grande partito di sinistra di governo”, a cui ha pensato Gennaro Migliore nel lasciare Sel e fondare con gli altri fuoriusciti vendoliani Led (Libertà e diritti – Socialisti europei) a luglio.

LA MANCANZA DI ALTERNATIVE
Una prospettiva esplicitata oggi ma in lavorazione da mesi, come raccontato da Formiche.net, con gli sconquassi che “Calamita Renzi” ha prodotto negli altri partiti, cannibalizzando di fatto tutto il dibattito politico in renziani e no. Tanto che il segretario fa notare la mancanza attuale di alternative al Pd: “Se non ci siamo noi l’alternativa è la piazza talvolta xenofoba, o il populismo e la demagogia. E se non ci siamo noi non è che ci sarà qualcuno più rispettoso della democrazia interna, ma la vittoria di un fenomeno che rischia di incrinare le regole del gioco”.

IL PD DELLE OPPORTUNITA’
Nel Pd che ha in mente Renzi la parola chiave è opportunità: “E’ di sinistra un partito che libera il talento, crea le occasioni e lo spazio per chi vuole provarci, senza lasciare indietro nessuno, nell’uguaglianza e non nell’egualitarismo”.


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