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Che cosa si dice del Sinodo negli Stati Uniti

La prima tappa sinodale s’è chiusa due settimane fa, ma l’eco del dibattito è ancora viva, soprattutto oltreoceano. Sul sito Crux, il vaticanista del Boston Globe, John Allen, scrive che “la luna di miele è finita” e che ora si apre una seconda fase del pontificato di Francesco, che presumibilmente sarà meno caratterizzata dai buoni sentimentalismi e che assumerà contorni più spigolosi. Il motivo della “mutazione” va cercata proprio nell’Aula del Sinodo, dove la contrapposizione tra schieramenti – gli stessi che il Papa ha descritto e rimproverato nel suo intervento finale, “i cosiddetti conservatori e i cosiddetti progressisti” – è stata aspra, tanto da portare alla bocciatura dei tre paragrafi della relazione finale più controversi, quelli su divorziati risposati e omosessuali.

LE PAROLE DEL CARDINALE DOLAN

Alla vigilia dell’assemblea straordinaria era stato il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Dolan, a dire che non vi sarebbe stato alcun cambiamento circa l’insegnamento cattolico in materia di morale: “Personalmente, non vedo come potrebbe esserci un cambiamento drammatico senza andare contro l’insegnamento della chiesa”. Semmai, spiegava, “il Sinodo dovrebbe guardare in modo più completo il quadro, cercando di comprendere quali siano le strade per ricondurre le persone alla bellezza e all’avventura di un amorevole e fedele matrimonio”.

LE PERPLESSITA’ DI MONS. CHAPUT

Nei giorni scorsi, l’arcivescovo di Philadelphia, mons. Charles Chaput, tra gli esponenti di fila del conservatorismo americano e – elemento non trascurabile – organizzatore dell’Incontro mondiale delle famiglie del prossimo settembre, ha espresso pubblicamente perplessità per “la confusione” che è emersa dalla doppia settimana di lavori romana. Dalle dichiarazioni del presule è nato anche un caso, visto che l’autorevole mensile conservatore First Things, riportando le frasi, faceva apparire il Papa come il “bersaglio” delle critiche. Immediata la rettifica di Chaput, che ha detto di non aver voluto in alcun modo esprimere perplessità sul comportamento di Francesco durante l’assemblea, e che semmai la colpa era dei media che hanno dato un’immagine distorta di quanto avvenuto dentro l’aula.

L’ATTACCO DEL VESCOVO TOBIN AL PAPA

Nessuna rettifica, invece, dal vescovo di Providence, mons. Thomas J. Tobin, che in un messaggio diffuso sul sito diocesano ha contestato apertamente non solo il Sinodo – definito “protestante” in quanto chiamato a discutere di scelte dottrinali e pastorali – ma anche lo stesso Pontefice, accusato di “voler fare casino” e di esserci riuscito (“Mission accomplished”, ha scritto). Tobin ha inoltre elogiato il cardinale Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura apostolica e in procinto di essere nominato patrono del Sovrano ordine militare di Malta, come da lui stesso detto in più interviste.

“LA CHIESA COME UNA NAVE SENZA TIMONE”

E proprio Burke, in una recente intervista al sito Vida Nueva, ha espresso tutto il tuo suo disappunto per lo stato delle cose all’interno della Chiesa: “C’è una forte sensazione che la chiesa sia come una nave senza timone”. A finire nel mirino di Burke, ci sono le tesi esposte dal cardinale Walter Kasper nel concistoro dello scorso febbraio sulla famiglia: “Se mi sposo con qualcuno, non posso vivere con qualcun altro”. Il porporato americano denuncia “la manipolazione” e le “censure” su quanto dibattuto al Sinodo e spiega di avere “tutto il rispetto per il ministero petrino” e di “non volere sembrare di essere una voce contraria al Papa”.



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