“Sfortunatamente, ci sono rappresentanti della Chiesa, e anche vescovi, che si sono lasciati in qualche modo accecare dalla società secolarizzata, da cui sono stati così influenzati che li ha trascinati lontani dalla questione principale o dagli insegnamenti della Chiesa basati sulla rivelazione”. Le parole, durissime, sono del prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, intervistato dal sito di informazione religiosa polacco, Nasz Dziennik, e riprese dal portale Toronto Catholic Witness.
IL CARDINALE DENUNCIA “PRESSIONI SUI VESCOVI”
Il porporato tedesco ripercorre i momenti salienti del Sinodo straordinario sulla famiglia che s’è concluso due settimane fa, attaccando – come aveva già fatto il cardinale Raymond Leo Burke – i mezzi di comunicazione, colpevoli d’aver dato un’immagine distorta di quanto avvenuto in assemblea: “Sfortunatamente, nelle società moderne, vari media, organizzazioni internazionali o anche governi di vari Paesi, stanno tentando di seminare confusione nella mente delle persone. In molti Paesi, le relazioni sono distrutte, e questo si applica anche al modello cristiano di matrimonio e famiglia. La verità sul matrimonio e la famiglia è relativizzata. Queste tendenze, purtroppo, si sono mosse all’interno della Chiesa e fra i vescovi, sui quali si sta cercando di esercitare pressione. Noi abbiamo Cristo e il Vangelo. Questo è il nostro punto di riferimento, il fondamento per il solo e corretto insegnamento della Chiesa”.
“NON SI PUO’ CAMBIARE CIO’ CHE DERIVA DA CRISTO”
Müller, tra i più decisi nel contrastare ogni cambiamento della prassi pastorale in materia di morale sessuale, ha anche ribadito che “la Chiesa, né prima né durante il Sinodo può cambiare ciò che deriva dall’insegnamento di Cristo. Per quanto riguarda il matrimonio, a prevalere sono le parole ‘Ciò che Dio ha unito, l’uomo non divida’”.
“LA CHIESA SI CONCENTRA SULL’AMORE TRA UOMO E DONNA”
Quanto all’altro tema caldo dibattuto al Sinodo – e formalmente bocciato dai padri, non avendo ottenuto i due terzi richiesti –, quello delle coppie omosessuali, Müller chiarisce: “Naturalmente, per la Chiesa c’è sempre il punto di partenza di una relazione d’amore; di un uomo per una donna e di una donna per un uomo. La Chiesa si concentra su questa relazione e su questo costruisce la sua dottrina sociale, compresa la dottrina morale, che è anche l’intera scienza della sessualità umana”.
“IL PAPA NON STA CERCANDO DI CREARE NUOVE DOTTRINE”
Il Catechismo, ha aggiunto il cardinale prefetto dell’ex Sant’Uffizio, “insegna che le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Papa Francesco dice che non sta cercando di creare qualche nuova dottrina della Chiesa, ma sta cercando di mostrare che nessuno è giudicato dalla Chiesa a causa della propria tendenza omosessuale. Nessuno cerca di discriminare queste persone, sono integralmente persone. Ma bisogna dire con chiarezza che la Chiesa ha giudicato negativamente gli atti omosessuali. Una parte attiva negli atti omosessuali non è accettabile”.
IL FRONTE CONSERVATORE ALL’ATTACCO
Quella di Müller è la terza voce di peso che si alza, all’interno del Collegio cardinalizio, per frenare sulle aperture emerse dall’assemblea sinodale. Prima di lui, s’erano pubblicamente espressi il prefetto della Segnatura apostolica, il cardinale Raymond Leo Burke, e il prefetto della Segreteria per l’Economia, George Pell. Burke, qualche giorno fa, aveva detto che “la Chiesa pare una nave senza timone”, una nave “che ha perso la bussola”. Pell, nell’omelia inviata in occasione di una messa tradizionalista a Roma, chiariva che sui temi oggetto del doppio Sinodo “non sono ammesse capriole dottrinali”.