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Podesta, ma non solo. Tutti i collaboratori di Obama in partenza

Le elezioni di midterm potrebbero dare il via a un rimpasto nella squadra del presidente Barack Obama, che rinuncerebbe ad alcuni consiglieri del suo “cerchio magico”.

IL RITORNO “A CASA” DI PODESTA

Tra questi il più noto è senz’altro John Podesta, sul punto di passare alla squadra elettorale di Hillary Clinton per le presidenziali del 2016. Una mossa che, come lascia intendere la CNN, non va letta in chiave retroscenistica. Podesta aveva già ricoperto il ruolo di capo dello staff della Casa Bianca durante la presidenza di Bill Clinton. Per il fondatore del think tank democratico Center for American Progress si tratta dunque di un ritorno a casa.

NESSUNA EMORRAGIA

La Casa Bianca, nel frattempo, prova a porre un freno alle voci che vedono nel cambio di squadra una sorta di “purga” per la prevedibile sconfitta alle elezioni di midterm. Come riporta il Guardian, il portavoce della White House, Josh Earnest, ha riconosciuto, durante la conferenza stampa di ieri, una certa insoddisfazione, ma ha minimizzato la prospettiva di un cambiamento radicale dopo le elezioni di oggi. Nonostante il calo di popolarità, le emergenze come ebola e gli affanni in politica estera, non vi saranno nemmeno avvicendamenti politici, come quello che fece nel 2006 il presidente George W. Bush, che subito dopo le elezioni di midterm diede il benservito al segretario alla Difesa Donald Rumsfeld. Anche i presidenti Dwight Eisenhower e Ronald Reagan, subito dopo aver perso le votazioni di medio termine, hanno allontanato i loro capi di Stato maggiore. Obama, secondo Earnest, non farà una mossa simile. Ciò non frenato tuttavia le speculazioni sulle possibili partenze volontarie di alcuni tra i più stretti collaboratori. Un’eventualità che lo stesso spokeperson ha in un certo senso confermato, senza però fare nomi.

GLI ALTRI NOMI

Fra questi – spiega The Hill -, oltre al già citato Podesta, l’unico ad aver già manifestato le sue intenzioni, le indiscrezioni danno con la valigia già pronta anche il consigliere politico Dan Pfeiffer, il vice consigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes e la direttrice delle comunicazioni, Jennifer Palmieri.

Il capo di gabinetto, Denis McDonough, ha già chiesto, secondo Reuters, ai collaboratori di alto livello del presidente, di comunicare con discrezione le loro intenzioni sul proseguimento dell’esperienza alla Casa Bianca negli ultimi due anni di mandato del capo di Stato. Ma lo stesso McDonough è stato oggetto di speculazioni crescenti, che lo vedono sul punto di essere sostituito dallo zar anti-ebola Ron Klain. Una sua partenza, per ora solo sussurrata nei corridoi dei palazzi di Washington DC, suggerirebbe un cambio radicale di impostazione nella presidenza di Obama, che dopo aver portato a casa con fatica la nuova legge sanitaria, proverebbe a giocarsi il tutto per tutto in dossier e riforme considerati cruciali per la sua esperienza nello Studio ovale, come il trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, il Ttip e l’immigrazione.


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