L’Italia è sull’orlo di nuove elezioni? E’ ancora presto per dirlo ma Formiche.net registra da qualche tempo segnali su segnali che vanno in questa direzione.
IL GUFISMO DEL PREMIER
I primi arrivano dallo stesso premier. Dopo mesi di ottimismo sfrenato, ritorno della speranza e “sorriso sulle labbra”, Matteo Renzi si è trasformato improvvisamente in “gufo” nell’evocare un disegno “calcolato, studiato, progettato in queste settimane per dividere il mondo del lavoro e spaccare l’Italia”.
Cosa lo ha reso complottista? Sicuramente, un autunno difficile a causa dello scontro duro, durissimo con i sindacati soprattutto. E a causa delle incomprensioni con quell’ala del Pd che lo contesta, in particolare sulla riforma del lavoro. Nelle anticipazioni del libro di Bruno Vespa, sul tema, il presidente del Consiglio ha messo le mani avanti: “La delega sul lavoro alla Camera non cambierà rispetto al Senato. Alcuni dei nostri non voteranno la fiducia? Se lo fanno per ragioni identitarie, facciano pure. Se mettono in pericolo la stabilità del governo o lo fanno cadere, le cose naturalmente cambiano”.
LA VERSIONE DI GIACHETTI E DEI RENZIANI
E il suo “le cose cambiano“ ricorda un’altra frase che il renziano vicepresidente della Camera Roberto Giachetti ha detto in un’intervista a Formiche.net: “Se le cose dovessero precipitare, il Mattarellum senza scorporo sarebbe una legge direttamente applicabile alle urne”. Una strada inevitabile, secondo Giachetti, se le riforme restano a metà a causa della melina in Parlamento e delle continue battaglie di una parte del Pd. “Perché Renzi non può avere come i suoi predecessori dei gruppi parlamentari coesi? Questo le elezioni glielo consentirebbero”, è il suo ragionamento. La tentazione di un “vaffa” a gufi e frenatori e, visti i sondaggi, di una nuova glorificazione popolare dopo le Europee cattura per la verità più di un renziano che però per ora resta coperto.
LA VERSIONE DI CIVATI E DEGLI ANTI-RENZIANI
Anche dalla minoranza Pd, c’è chi è convinto che questa strada sia percorsa deliberatamente dal Presidente del Consiglio per sbarazzarsi degli oppositori. Pippo Civati ha spiegato al Messaggero che in questi ripetuti scontri a Largo del Nazareno è Renzi a “cercare l’incidente” che gli permetta di andare alle elezioni.
Una prospettiva che suscita panico nel centrodestra, mai così impreparato e indifeso di fronte a un possibile ritorno alle urne e a Renzi piglia-tutto come competitor.
LA LETTURA DI OSSERVATORI ESTERNI
La carta elezioni anticipate è quella su cui scommetterebbero anche molti osservatori, come, tra le firme di Formiche.net, Giovanni Di Capua e Lodovico Festa. Lo storico Di Capua si chiede: “Può Renzi, enfatizzando il suo 41 per cento alle europee e immaginando di andarvi oltre, reggere ancora una situazione parlamentare nella quale i maggiori ostacoli e le quotidiane insidie gli provengono da sinistra, cioè dal proprio schieramento?”. Sembra rispondergli indirettamente il saggista Festa nell’intervento su Formiche.net in cui afferma: “Il voto anticipato è sicuramente nelle corde di Matteo Renzi che deve capitalizzare il suo consenso prima di alcune svolte pericolose, deve consolidare la sua leadership sul Pd e approfittare dell’impreparazione delle opposizioni”.
Tutti gli approfondimenti di Formiche.net:
Chi divide in due l’Italia? Di Michele Arnese
Così Renzi punta alle elezioni anticipate. Di Fabrizia Argano
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Vi spiego perché si tornerà presto al voto. L’intervento di Lodovico Festa
Caro Renzi, torniamo a votare con il Mattarellum. Firmato: Roberto Giachetti (Pd)
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