Nel corso di Euronaval, il salone di difesa navale, conclusosi da poco a Parigi, Fincantieri ha sottoscritto un accordo di cooperazione con il Cantiere Navale Vittoria di Adria (Rovigo), specializzato nella costruzione di navi militari, da trasporto e da lavoro fino a 100 metri di lunghezza.
L’ACCORDO
Ad apporre la firma, Paolo Frino, direttore post vendita e servizi della direzione navi militari di Fincantieri, e Luigi Duó, presidente Cantiere Navale Vittoria. L’intesa prevede la fornitura di attività e prestazioni relative a piattaforme di unità minori, ad uso mercantile e militare ed in particolare sviluppo, promozione e vendita sul mercato estero di unità da pattugliamento e unità commerciali di dimensioni piccole e medie, “con l’intento – fanno sapere le due società – di valorizzare la condivisione di capacità e competenze dei due gruppi”.
L’OBIETTIVO
La cooperazione, che sottolinea l’attenzione sulle attività ad elevato valore aggiunto, “rafforza ulteriormente la posizione competitiva di Fincantieri sul mercato mondiale, allargando la gamma di prodotti da offrire ai propri clienti. Cantiere Navale Vittoria potrà sfruttare questa partnership per condividere con Fincantieri e accrescere il proprio patrimonio di competenze e capacità gestionali”, dicono le due società.
LE PAROLE DI BONO
Intanto l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha pronunciato a Trieste parole nette: “Ci siamo stufati, nel Paese c’è chi rema contro, dimenticando che si deve lavorare per raggiungere gli obiettivi”, ha detto a margine di una cerimonia, riferendosi “a parte della politica e del sindacato”. “Fincantieri sta lavorando negli Stati Uniti, sta facendo navi in tutto il mondo, ma c’è qualcuno cui di tutto questo non importa nulla”.
LA SCUDISCIATA A PARTE DELLA POLITICA E DEL SINDACATO
“Non sono arrabbiato ma appassionato”, ha specificato Bono, precisando che “il Paese non è spaccato perché nella sua maggior parte ha capito che ci dobbiamo svegliare”. “Risorgiamo, ne abbiamo tutte le possibilità”, ha invocato Bono, “se continuiamo come prima la ripresa non ci sarà mai. La ripresa non si fa per decreto ma ci sarà se ognuno continua a fare il proprio dovere. E’ una cosa semplice e complicata allo stesso tempo”.
CHI E’ ANACRONISTICO
L’ad di Fincantieri e presidente degli Industriali Fvg ha definito “anacronistico” un “certo tipo di sindacato, non al passo con i tempi, che è un ostacolo a se stesso”. Invece, “abbiamo bisogno di un sindacato moderno, che ci aiuti a raccogliere e vincere le sfide che tutti i giorni il mondo ci presenta”.