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Ecco promossi e bocciati nell’ultima tornata di nomine di Papa Francesco

Sabato di nomine importanti in Vaticano. Qualcuna annunciata, qualche altra a sorpresa. Una girandola di poltrone seconda solo al primo giro di avvicendamenti, avvenuto quattordici mesi fa, con la designazione di Pietro Parolin a segretario di Stato e la sostituzione del prefetto della congregazione per il Clero, con il passaggio del cardinale Mauro Piacenza alla carica di Penitenziere maggiore, sostituito dal diplomatico Beniamino Stella.

E’ la conferma che il Papa procede nella definizione della propria squadra di governo a prescindere dall’orientamento che avrà la futura costituzione apostolica che regolerà la governance vaticana, la cui promulgazione comunque non è dietro l’angolo. Gli incontri dei nove cardinali consiglieri, infatti, proseguono e proseguiranno ancora nei prossimi mesi.

 LA RIMOZIONE DEL CARDINALE BURKE

Come già annunciato da settimane – anche dal diretto interessato tramite diverse interviste –, il cardinale Raymond Leo Burke è stato nominato nuovo patrono del Sovrano Ordine Militare di Malta. Una rimozione per il capofila dei conservatori curiali, il porporato che più d’ogni altro aveva mostrato perplessità sul nuovo corso targato Francesco. Solo qualche giorno fa, Burke parlava di una Chiesa “senza timone”, che pare aver “smarrito la bussola”. Difensore di quei princìpi non negoziabili che Bergoglio ha detto di non comprendere, il cardinale americano era giunto a Roma nel 2008, quando Benedetto XVI l’aveva nominato prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, la Cassazione vaticana. Ora, il passaggio a un ruolo di secondo piano, carica più onorifica che operativa, e soprattutto estranea alla curia romana dove in questi anni il suo peso s’è sentito eccome (ispirate da lui sono molte nomine episcopali statunitensi firmate da Papa Ratzinger).

MAMBERTI ALLA SEGNATURA APOSTOLICA

Al suo posto, in qualità di prefetto della Segnatura, arriva l’arcivescovo Dominique Mamberti, finora segretario per i Rapporti con gli Stati, il numero tre della Segreteria di Stato. Diplomatico di carriera (è nel servizio della Santa Sede dal 1986) con alle spalle esperienze in Algeria, Libano, Nazioni Unite, Eritrea, Cile, Sudan e Somalia, lascia un incarico che ricopriva dal 2006, quando prese il posto di Giovanni Lajolo, successivamente Governatore dello Stato della Città del Vaticano e cardinale dal 2007.

UN INGLESE IN SEGRETERIA DI STATO

Nuovo segretario per i Rapporti con gli Stati è l’arcivescovo inglese Paul Richard Gallagher, sessantenne e nunzio apostolico in Australia dall’aprile del 2013. Diplomatico in Guatemala, Burundi, Tanzania, Uruguay, Filippine, Gallagher ha lavorato anche cinque anni in Segreteria di Stato, facendo conoscenza dell’attuale segretario di Stato, Parolin. In curriculum ha anche un’esperienza al Consiglio d’Europa.

LE PROSSIME NOMINE

Si attende ancora, invece, la nomina del prefetto della congregazione del Culto divino e della disciplina dei sacramenti, dopo la nomina del cardinale Canizares Llovera ad arcivescovo di Valencia. La carica è vacante già da qualche mese, e in questo periodo il Papa ha provveduto a ritoccare l’organigramma a livello di sottosegretariati, avvicendando i monsignori Anthony Ward e Juan Miguel Ferrer Grenesche con l’italiano Corrado Maggioni, vicino all’ex Maestro delle cerimonie liturgiche, l’arcivescovo Piero Marini. Altri organismi in attesa di novità sono la congregazione per le Cause dei Santi e i Pontifici consigli per i Testi legislativi e per i Migranti, dove i responsabili attuali hanno già superato i 75 anni, limite canonico per il pensionamento.


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