Matteo Salvini fa il suo mestiere. E lo fa bene. Aveva il compito di rivitalizzare la Lega, scossa da scandali interni e familismi amorali (che, evidentemente, non sono appannaggio solo del Sud) e infiacchita da una leadership al tramonto. I risultati alle Europee e gli sondaggi confortano base e vertici del Carroccio: Salvini funziona. Slogan forti, parole nette, idee chiare. Via dall’euro, stop all’immigrazione clandestina, lodi a Putin, abrogazione della legge Fornero (iniziativa referendaria che ieri ha avuto l’appoggio della Cgil), flat tax, mai unioni gay. Un misto hard di liberismo, conservatorismo e destrismo che fa galoppare i sondaggi, seduce elettori ex berlusconiani e raccoglie quel ribellismo anti sistema che in Francia fa la fortuna della Le Pen.
Salvini, dunque, fa il suo mestiere. Chi non lo fa sono gli altri esponenti del centrodestra. Forza Italia, ammaliata dal renzismo – per certi versi, prosecuzione del berlusconismo in salsa democrat – si sta squagliando tra un leader indeciso a tutto, una dirigenza che pende dalle labbra del capo, tesi oscillanti e risentimenti anti Nuovo Centrodestra che la inducono a fare alleanze alle prossime regionali solo con Lega e Fratelli d’Italia (a parte in Campania e forse in Puglia). Tanto che in Forza Italia si occhieggia a Salvini proprio in funzione anti Alfano e alfaniani. E le frasi di ieri del leader del Carroccio, dopo il blitz a Bologna nel campo nomadi, lo testimoniano ancora una volta (“via ministro Alfano”).
Per non parlare, poi, dei movimenti (Ncd, Udc e Popolari per l’Italia) che da mesi sbandierano la costituzione di una formazione unitaria tipo Costituente Popolare, e un gruppo unitario in Parlamento, e da altrettanti mesi non riescono a passare dalle belle parole ai fatti. Così si dilaniano fra il sostegno al governo Renzi e una prospettiva politica tutt’altro che chiara.
C’è poi la pubblicistica moderata che liscia il pelo allo smoderato Salvini, indicato come potenziale leader di tutto il centrodestra, rottamando così decenni di analisi in cui si sosteneva (giustamente) che il centrodestra vince se non è sbilanciato troppo a destra.
Ma con una Lega baricentro del centrodestra, Renzi stipula una polizza a vita per restare a Palazzo Chigi. O no?