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Ecco come si agita la minoranza Pd

Questa sera opteranno per l’Aventino. Non ci saranno i componenti della minoranza dem vicina a Pippo Civati alla Direzione del partito, convocata in poche ore per votare l’accordo sulle riforme. Troppo scarso preavviso, lamentano i civatiani, e nessun testo da valutare per preparare le riunione: “E’ tutto nella testa di Renzi a cui facciamo tanti auguri per gli incontri molto più approfonditi che dedica a Berlusconi e Verdini”. Bersaniani e dalemiani si sono invece dati appuntamento nella sala Berlinguer della Camera per elaborare un pacchetto di richieste sia sul lavoro che sulla riforma elettorale da presentare stasera alle 21 a Largo del Nazareno.

L’OSTINAZIONE DI D’ALEMA
E’ inquieta la parte più a sinistra del Pd. Critica sulle riforme, desiderosa di poter dire la sua, speranzosa di trovare uno spazio politico e non venire travolta dall’uragano Renzi. Lo si è visto a Otto e mezzo l’altra sera dall’atteggiamento combattivo di D’Alema, convinto che l’attuale segretario Pd sia solo “un episodio della sinistra, non il suo punto di arrivo”.

LE DIVISIONI SULL’EURO
Una strada in salita visti i tanti salti sul carro del vincitore e le molteplici divisioni registrate nella parte non renziana del Pd. L’ultima ha coinvolto da una parte Gianni Cuperlo e Stefano Fassina, sedotti dalle tesi sul superamento dell’euro, dall’altra l’attuale presidente di Largo del Nazareno Matteo Orfini che su Twitter ha fatto notare: “Vorrei far notare a chi nel Pd teorizza l’insostenibilità dell’euro, che in Europa quella è la linea dell’estrema destra, non della sinistra”.

L’ASSE CON SEL E CGIL
I lavori per ricostituire l’area a sinistra del Pd proseguono, nonostante gli spazi lasciati da Renzi piglia-tutto siano risicatissimi. Prove di dialogo tra minoranza Pd, Sel e Cgil andranno in scena domani, alla vigilia dello sciopero Fiom-Cgil, a Milano in un convegno dal titolo “Fate il lavoro non fate la crisi”. Civati, Fassina e Nichi Vendola tenteranno, così dice la locandina dell’evento, di aprire insieme “una nuova stagione”.

IL LABORATORIO DI CHITI E MUCCHETTI
Giurano che la loro iniziativa non è una corrente né un tentativo di scissione Vannino Chiti, Massimo Mucchetti e Walter Tocci. A breve lanceranno Articolo 1, un laboratorio culturale, ha detto Chiti al Corriere della Sera, “per riflettere sui due principi contenuti nel primo articolo della nostra Carta: il lavoro, che va riformato ma senza mettere i diritti contro l’occupazione quasi fosse un ricatto; e la sovranità, con una democrazia che deve essere resa più moderna, ma che appartiene pur sempre al popolo”. Un’associazione che registra consensi bipartisan, si va dal grillino dissidente Tommaso Campanella, all’ex ministro Mario Mauro a Loredana De Petris di Sel, tutti accomunati dalla stessa avversione al renzismo.

E Renzi, alla perenne ricerca di un nemico “gufo” con cui confrontarsi per legittimare la sua azione, sentitamente ringrazia.


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