Il terrore dell’Isis non conosce soste. E colpisce ancora. L’ostaggio americano Peter Kassig è stato decapitato. L’ha annunciato lo stesso Califfato in un nuovo video in cui si mostra l’uccisione dell’ostaggio in Siria. Lo riporta Skynews. I jihadisti avevano minacciato di ucciderlo alcune settimane fa nel video della decapitazione del volontario britannico Alan Henning.
ECCO IL VIDEO DELLA DECAPITAZIONE DELL’OSTAGGIO AMERICANO PETER KASSIG
LA BIOGRAFIA
Kassig, 26 anni, si chiamava Abdul Rahman/Peter da quando si era convertito all’Islam. Era stato rapito il primo ottobre mentre si trovava in Siria dove lavorava come operatore umanitario. Ex ranger, dopo aver intrapreso corsi per diventare assistente medico, si era trasferito in Libano, dove aveva fondato l’organizzazione no profit Sera (Special Emergency Response and Assistance).
LA LETTERA AI GENITORI
Kassig aveva scritto una lettera ai genitori datata 2 giugno: “Ho paura di morire, ma la cosa più difficile è non sapere, immaginare, sperare se posso addirittura sperare ancora”. Kassig era andato in Siria per l’organizzazione Special Emergency Response and Assistance, da lui fondata, e fu catturato nei pressi di Deir Ezzor, nell’est della Siria, un anno fa.
ECCO IL VIDEO DELLA DECAPITAZIONE DELL’OSTAGGIO AMERICANO PETER KASSIG
LE PAROLE DELL’OSTAGGIO
«Sono molto triste per ciò che è successo e per quello che voi a casa state passando. Se dovessi morire, immagino che almeno voi e io possiamo trovare rifugio e conforto nel sapere che sono partito nel tentativo di alleviare la sofferenza e aiutare i bisognosi», scriveva ancora nelle lettera il ragazzo di 26 anni, che dopo la sua conversione all’Islam ha cambiato il proprio nome in Abdul Rahman. «In termini di fede, prego ogni giorno e non sono arrabbiato per la mia condizione. Sono in una complicata situazione dogmatica qui, ma sono in pace con il mio credo».
ECCO IL VIDEO DELLA DECAPITAZIONE DELL’OSTAGGIO AMERICANO PETER KASSIG