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Perché il governo Renzi studia una polizza (obbligatoria?) contro le calamità naturali

Nel giorno del primo anniversario dell’alluvione che devastò la Sardegna portando la morte di diciannove persone, e a ridosso del maltempo che ha colpito il Nord Italia, si torna a parlare della possibilità di introdurre una copertura assicurativa per arginare i danni da calamità naturali.

L’IMPEGNO DEL GOVERNO

Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Formiche.net, sul tema sono già a lavoro il ministero dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, seppur restino ancora alcuni nodi da sciogliere.
Al termine dell’incontro avuto ieri ad Alessandria con i sindaci dei Comuni della provincia colpiti dall’alluvione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha annunciato che il governo “sta valutando l’ipotesi di introdurre l’assicurazione obbligatoria per soggetti pubblici e privati contro le calamità naturali”.
Tra le ipotesi del governo al vaglio del Ministero delle Infrastrutture retto da Maurizio Lupi vi sarebbe quella di permettere ai proprietari di case o i titolari di negozi che abbiano una polizza assicurativa legata a danni di natura e ambientale di scaricare il costo o una parte dell’intero costo dalla dichiarazione dei redditi.

GLI ONERI PER LO STATO

Oggi è lo Stato a farsi carico dei danni di natura ambientale: “Per affrontare seriamente il rischio catastrofale l’Ania, l’associazione delle imprese assicurative, ha calcolato che servono non meno di 30 miliardi di euro”, si legge sul Sole 24 ore.

A fronte dei preoccupanti dati idrogeologici (l’80% del territorio italiano è a rischio calamità naturali e oltre il 50% degli abitanti vive in territori a rischio) Antonio Coviello, ricercatore dell’Istituto di ricerche sulle attività terziarie (Irat) del Cnr e autore del libro “Calamità naturali e coperture assicurative”, ha spiegato perché il settore assicurativo è ad oggi il rimedio principale per la gestione dei rischi cui sono esposte le famiglie e le imprese, e per la liquidazione dei danni: “Oggi lo Stato non è più in grado di far fronte a queste emergenze mentre in passato i fondi elargiti a favore delle popolazioni colpite (vedi il terremoto in Irpinia) sono stati lapidati”, ha detto il ricercatore in una conversazione con Formiche.net.

QUANTO COSTA ASSICURARSI

L’introduzione di una polizza obbligatoria non comporterebbe costi eccessivi per i cittadini. Secondo uno studio realizzato da Ania su dati Istat – e riportato sul quotidiano Il Sole 24 Ore – assicurarsi contro le calamità naturali comporterebbe l’esborso di 75 euro per unità abitativa così ripartiti: 67euro annui per ogni casa al Nord Italia, 91 euro al Centro e 72 euro al Sud.

UNA COPERTURA MISTA

Le soluzioni potrebbero essere diverse ma Ania e Isvap, l’autorità che vigila sul settore assicurativo ora ribattezzata Ivass e presieduta da Salvatore Rossi, dg di Bankitalia, da anni convergono sull’introduzione di un sistema misto pubblico-privato che in caso di eventi catastrofici preveda alcuni step: una piccola parte a carico dell’assicurato, che oltre al premio si farebbe carico di una franchigia, il resto – la gran parte del danno – agli assicuratori. E allo Stato l’eventuale eccedenza nel caso di disastri particolarmente gravi.

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