“Abbiamo vinto 2 a 0”. E’ brutale, ma è la realtà. Il commento cinguettato da Matteo Renzi è didascalico. Certo il premier non può esultare troppo, specie per l’affluenza troppo bassa in Emilia Romagna (qui l’analisi di Giovanni Bucchi dei risultati elettorali). Ma le chiacchiere stanno a zero. Il Pd ha vinto pure in Calabria, dove prima governava il centrodestra. Due a zero, arrivederci alla prossima partita.
Ma come giocherà le prossime sfide elettorali il centrodestra? Continuerà a giocare diviso in diverse squadre, com’è successo sia in Emilia Romagna che in Calabria? D’altronde le divisioni locali riflettono anche le divergenze nazionali. Non si può invocare unità e programmi unitari in periferia se al centro si litiga su quasi tutto. Forza Italia sta all’opposizione ma è percepita come più governativa di Ncd e Udc che fanno parte della compagine di governo. Il movimento berlusconiano si allea in periferia con Lega e Fratelli d’Italia e poi ad Arcore vezzeggia con tesi alla Luxuria; bistratta Raffaele Fitto ma poi forse lo coinvolge; è pro Jobs Act ma anche no, e via ondeggiando.
E che dire della galassia centrista? Prima delle elezioni europee diceva di voler costituire gruppi unitari in Parlamento e dar vita a un nuovo partito ribattezzato Costituente Popolare. Campa cavallo che l’erba cresce. Nel frattempo la galassia moderata che sostiene il governo Renzi perde pezzi: i Popolari di Mario Mauro praticamente mettono un piede all’opposizione, si iscrivono al gruppo Gal ma si tengono un sottosegretario. Appuntamento alla prossima giravolta.
Così in questo bailamme non può non svettare il duro e puro Matteo Salvini, che ha ringalluzzito la Lega a colpi di Basta Euro, Basta Immigrazione clandestina, Basta Alfano, Basta Fornero e altri intenti moderati, riformatori e costruttivi. E la genialata di Forza Italia di allearsi con il Carroccio in Emilia Romagna ha avuto l’effetto scontato di essere offuscata e superata dalla Lega salviniana.
Ma sarà Salvini a salvare il centrodestra? Il responsabile economia della Lega, Claudio Borghi, a Formiche.net ha risposto sì e il politologo Piero Ignazi no.
Sul tema, ovviamente, ci torneremo.