Gloria Alvarez sembra la modella di un calendario sexy, ma in realtà è un’intellettuale tra le più seguite e ammirate dell’America latina. Da quando è intervenuta al forum del Parlamento Iberoamericano della Gioventù a Saragozza a settembre, il suo telefono non smette di squillare e viaggia costantemente, invitata da fondazioni e partiti politici in tutta la regione.
Tutto è cominciato quando l’organizzazione ha postato il video su Youtube. Undici minuti di un discorso neoliberale contro il populismo in America latina. La reazione della rete è stata immediata. Bionda, occhi chiari e voce ferma, la formula di accompagnare l’analisi geopolitica con modi molto femminili è stata più che vincente.
L’intervento di Gloria Alvarez alla conferenza Red Iberoamérica di LIDER organizzata a Saragozza, in Spagna
GLI STUDI TRA WASHINGTON E ROMA
Nata in Guatemala nel 1985, Alvarez ha una doppia laurea: Scienze politiche e Relazioni internazionali. Parla perfettamente spagnolo, inglese e italiano e conduce diversi programmi radiofonici. Dopo una borsa di studio all’Università di Georgetown a Washington, ha seguito un master in Sviluppo internazionale in Belgio e un corso di Antropologia e processi di sviluppo alla Sapienza di Roma.
Oltre alla sua bellezza, Alvarez ha sorpreso sui social network per la chiarezza delle idee. Nel suo discorso non ci sono grandi novità, ma la sua voce sembra unica in Sudamerica: fa un’analisi sul perché la repubblica è il miglior sistema di governo, citando classici greci, e parla di combattere il populismo attraverso la tecnologia. E lancia esplicite critiche ai regimi populisti di Cuba e Venezuela.
DISCORSO SEMPLICE
“Il populismo segue il discorso: tu stai male perché altri stanno bene. Noi vogliamo riscattare l’idea che tutti possiamo stare bene. Il fatto che una persona accumuli ricchezza non impedisce ad altri di accumularla… Il populismo ama tanto i poveri da moltiplicarli, perché cerca nella moltiplicazione della miseria altri voti in cambio di qualsiasi oggetto materiale che la gente necessita in quel momento”, ha detto.
La fama di Alvarez non è stata solo applaudita, ma anche molto criticata. I suoi detrattori dicono che abbia usato un discorso molto semplicistico e che la realtà sia più complessa. Lei si difende dicendo che ha preferito non usare un linguaggio accademico, per poter arrivare a più persone attraverso il web.
Non crede nelle quote rosa e anche sulla possibilità di scendere in politica Alvarez è molto precisa: non ha nessuna intenzione di militare in un partito politico. Almeno non per le elezioni del prossimo anno.
NÉ DESTRA, NÉ SINISTRA
Secondo Alvarez il dibattito sulle destre e le sinistre è antiquato e viene usato più dai populisti che “dalle persone che stanno cercando di riscattare le istituzioni. Il populismo s’impegna nello smartellare le istituzioni e riscrivere le costituzioni per adeguarle ai propri gusti”. Per Alvarez è importante riconoscere il pessimo lavoro dei governi che hanno preceduto i regimi populisti: “Loro hanno portato alla disperazione questi popoli, che hanno scelto anche per via democratica questi leader”.
LIBERALISMO ECONOMICO
Alvarez è direttrice del Movimento civico nazionale del Guatemala, un’organizzazione “che denuncia e vigila sul governo e non è legata a nessun partito politico. Ha come obiettivo salvare la repubblica”, ha spiegato la politologa al quotidiano spagnolo El Pais. Finanziato da 34 imprenditori del Guatemala, il movimento ha il sostegno della National Endowment for Democracy.
L’organizzazione si definisce libertaria nella concezione “di liberalismo negli Stati Uniti. Difendiamo la libertà economica, non il protezionismo né i privilegi per certe imprese. Siamo a favore del libero mercato”. E prosegue: “Sono pochi i centroamericani e latinoamericani che ‘vedono’ le atrocità e violazioni ai diritti in Venezuela e Cuba, perché dicono che ‘c’è istruzione gratis, sanità gratis’. Non sanno che nulla è gratis, tutto ha un prezzo”.
LEGGERE È SEXY
Insieme alle colleghe Carmina Valdizán e Vanessa Rivera, che conducono con lei il programma “Città di libri”, Alvarez si è ispirata a un disegno dell’artista Sarah Utter per la campagna pubblicitaria “Leggere è sexy”. “C’è il pregiudizio che chi legge sia un intellettuale noioso e brutto… per noi non c’è nulla di più falso. Una persone che si alimenta intellettualmente sarà attraente, avrà un tema di conversazione e ci farà vedere nuove prospettive del mondo”, ha spiegato la politologa. Il programma “Città di libri” è nato con l’obiettivo di analizzare diversi autori e testi e la sua strategia promozionale prevede di mostrare le conduttrici semi-coperte con i libri. “Abbiamo deciso di essere le protagoniste delle foto – continua Alvarez – e c’è gente che pensava che fossimo delle modelle pagate. Invece, le intellettuali che conducono il programma siamo noi”.