Greta Ramelli e Vanessa Marzullo erano state rapite ad Aleppo il 31 luglio, ma “oggi sono state liberate e presto torneranno a casa”. La notizia è stata confermata da Palazzo Chigi con un tweet (e ritwittato dal ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni).
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono libere, torneranno presto in Italia
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) 15 Gennaio 2015
Le due volontarie italiane sono state cinque mesi e mezzo ostaggi da gruppi islamisti. In un video diffuso il primo gennaio 2015 entrambe compaiono a capo coperto e vestite di nero, chiedendo aiuto e l’intervento del governo italiano.
Le autorità italiane avevano risposto invocando “il massimo riserbo”, proprio in nome della sicurezza delle due ragazze, perché con quel video, pubblicato il 31 dicembre, si era entrati in una fase dichiarata estremamente delicata. Era necessario il silenzio per poter “continuare a lavorare”.
La rivendicazione del video era arrivata dal Fronte Al Nusra, ma poi smentita. Secondo la tv satellitare araba Alaan il Fronte al Nusra avrebbe liberato Greta Ramelli e Vanessa Marzullo in cambio del pagamento di un riscatto che ammonterebbe a 12 milioni di dollari.
“Questi cani del Fronte al Nusra rilasciano le donne crociate italiane e uccidono i simpatizzanti dello Stato islamico”. La rabbia è stata postata dall’account Twitter di Muahhed al Khilafa, dove si firma con l’hashtag dello Stato islamico.”Forse le hanno liberate in cambio di donne musulmane detenute in Italia”, ha commentato un altro internauta islamista, Saad al Homeidi.
#ذكريات_الأنصار عندما يدعس علوش عليهم وينتهك اعراضهم يتوددون كالكلاب ويتورعون عن دمائهم وبنفس الوقت يغدرون بالدولة pic.twitter.com/VmHBAqldTG
— … موحد … #خﻻفة (@mo7ayed11) 15 Gennaio 2015
In Parlamento la Lega, M5s e Forza Italia hanno chiesto la sospensione dei lavori sulle riforme per aprire un dibattito sulla liberazione delle due ragazze italiane rapite in Siria. Hanno chiesto al ministro Gentiloni un chiarimento sulle operazioni del rilascio.
Greta e Vanessa erano arrivate in Siria per operare su progetti umanitari con l’ong Horryaty.