L’idea di candidare un imprenditore alla presidenza della Regione Liguria a Silvio Berlusconi deve essere piaciuta parecchio. Era da tempo, infatti, che l’ex Cavaliere non riusciva a mobilitare i suoi a sostegno di un leader d’azienda come lui. Federico Garaventa però non è solo questo. Pur non avendo mai fatto vita partitica, ha alle spalle un’esperienza ai vertici di un’importante realtà associativa che lo ha costretto in questi anni a masticare parecchia politica. Adesso è arrivato il momento di farla direttamente, come candidato governatore di Forza Italia, anche se i giochi non sono ancora stati fatti del tutto, visto che la Lega Nord punta su Edoardo Rixi, che l’ex ministro Ignazio La Russa è arrivato a Genova per valutare a nome di Fratelli d’Italia il da farsi e che il medico personale di Berlusconi, il genovese Alberto Zangrillo, secondo il Secolo XIX di oggi ha detto che la candidatura di Garaventa non gli risulta sia stata benedetta dall’ex premier.
LA FAMIGLIA GARAVENTA
Quarantotto anni, sposato con Paola Castagnino, consulente economico, dalla quale ha avuto una figlia, Federico è il primogenito di Gianfranco Garaventa e Maria Rosaria Dominis. Il padre all’età 21 anni ha fondato nel 1957 a Genova la Garaventa spa, azienda di costruzioni edili il cui orizzonte si è spostato negli anni sia verso il Levante ligure che verso Milano, per poi sbarcare di recente negli Emirati Arabi Uniti. La madre Maria Rosaria è di origini dalmate, figlia di un medico morto in guerra, ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza dell’esodo poi raccontata in alcuni libri. Fratello maggiore di Francesco e Marco Antonio, Federico è il rampollo di una dinastia di grandi imprenditori del mattone.
IL PROFILO DI FEDERICO
In tasca la laurea in Economia e commercio all’Università di Genova e una specializzazione alla Scuola di Management alla Bocconi di Milano, Federico Garaventa inizia a lavorare nell’azienda del padre all’inizio degli anni ’90. Una decina di anni dopo arrivano gli incarichi di responsabilità, con il ruolo di ceo nella Garaventa spa, che già ricopriva da qualche anno nella Fondaco di Teglia srl, altra società di famiglia. E’ nel 2008 che prende le redini dell’azienda, divenendo il presidente della Garaventa spa.
L’IMPEGNO NELL’ASSOCIAZIONE DI COSTRUTTORI
La notorietà Federico Garaventa l’ha però ottenuta soprattutto grazie ai rinnovati impegni ai vertici dell’Ance Genova-Assedil, l’associazione dei costruttori di Confindustria. Prima la vicepresidenza, poi dal settembre 2012 l’incarico di presidente provinciale, fino al febbraio 2014 quando è stato eletto anche presidente regionale di Ance Liguria dopo le dimissioni del suo predecessore, carica nella quale è stato riconfermato l’autunno scorso. Il suo impegno nell’associazione lo ha portato più volte a scontrarsi con gli amministratori pubblici del Pd, soprattutto in contrasto con quello che lui ha sempre ritenuto lo strapotere delle ex aziende municipalizzate a svantaggio delle imprese private.
L’AZIENDA VOLA TRA GLI ARABI
La Garaventa spa è stata messa in liquidazione volontaria dal maggio 2014. “Abbiamo spostato i nostri interessi a Dubai – ha specificato il titolare in un’intervista al Secolo XIX -, dove c’è grande liquidità e ottime possibilità di mercato per il nostro know how, le professionalità e i prodotti made in Italy”. Nella capitale degli Emirati Arabi Uniti è infatti nata la Garaventa Building Maintenance LLC (http://garaventa.ae/), della quale Federico è dal settembre scorso il general manager. Al momento ci lavorano solo lui e i suoi due fratelli, dopo che sono state chiuse le aziende italiane dove i dipendenti erano scesi a 12. Con l’attività professionale spostata all’estero, il candidato di Forza Italia conta in questo modo di aver spento sul nascere qualsiasi polemica su presunti conflitti di interesse.
“ALLA LIGURIA SERVE UN IMPRENDITORE”
A chi lo accusa di essere l’uomo sbagliato perché non si può certo candidare un “palazzinaro” alla guida di una Regione martoriata dalle costruzioni, lui replica che è stata proprio la sinistra di Claudio Burlando a non aver tutelato il territorio. “L’urbanistica e la riqualificazione sono il vero punto fondamentale – ha detto in un’intervista a Primocanale – Anche perché se le nuove costruzioni richiedono anni, il recupero dell’esistente può generare un volano importante per l’economia nel giro di pochi mesi. La Liguria ha un territorio ferito e sofferente, per risolvere i problemi bisogna conoscerli”. E chi meglio di un imprenditore edile può farlo? “Occorre preservare il territorio riqualificanndo davvero ciò che c’è. Il punto è che i politici non sanno come si fa, noi sì”. Per questo, come ha ribadito al Secolo XIX, “serve un imprenditore”, cioè “la persona giusta per affrontare i veri problemi della regione – disoccupazione, crisi economica, sicurezza del territorio – dato che li vive sulla propria pelle”.