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I pensieri digitali di Renzi, Guerra e Carrai

C’è uno zampillìo di idee alla presidenza del Consiglio. Frutto anche del centralismo renziano che fa convergere a Palazzo Chigi articolati di legge, dossier e piani che dovrebbero essere appannaggio dei principali ministeri. Ma l’arrivo a Palazzo Chigi di una vasta schiera di consiglieri e consulenti del premier ha prodotto un accentramento che se da un lato cerca di imprimere decisionismo all’azione governativa dall’altro sfocia sovente in mugugni tra ministri e spiazzamento in strutture consolidate. Per non parlare di quei casi in cui – dal salva Berlusconi alla riforma delle Popolari – il decisionismo renziano desta sorprese e polemiche.

Uno dei dossier che finora non ha avuto eco all’esterno della presidenza del Consiglio è quello digitale. Si conosce il documento governativo di consultazione sul progetto banda larga, come sono note le riunioni che si susseguono sulla partita Metroweb (con diversificate posizioni tra consulenti e dirigenti). Ma in ambienti governativi si apprende anche di un piano ancora in fieri. Il piano, secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, si basa su una ipotesi che sarebbe stata adombrata dal consigliere renziano Andrea Guerra: un nuovo dipartimento ad hoc alla presidenza del Consiglio che si deve occupare dello sviluppo digitale dell’Italia.

Una prospettiva di cui Renzi avrebbe parlato anche con Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane. In questo scenario è tutto da delineare il futuro dell’Agenzia digitale (Agid), ora diretta da Alessandra Poggiani, la cui missione dovrà essere posta in sintonia con l’eventuale dipartimento ad hoc alla presidenza del Consiglio. Tra i renziani, inoltre, si parla anche di una figura con un profilo privato e di mercato come possibile capo del futuribile dipartimento. Al lavoro, su questa selezione ancora informale, ci sarebbe Marco Carrai.


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