Per quanto ritenute importanti, in politica, le questioni di metodo sono sempre pretestuose. Di solito, vengono sollevate quando non si hanno argomenti validi a proposito di quelle di merito oppure quando si è pronti a subire soluzioni concrete che non piacciono. Nel caso della candidatura di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica tutti gli esponenti di Forza Italia – che sono stati intervistati in queste ore – si sono sperticati ad elogiare la persona, ma si sono detti contrariati perché Matteo Renzi, nell’avanzare la proposta di Mattarella, sarebbe venuto meno allo spirito del Nazareno (del Patto, ovviamente). Ecco perché crediamo che, alla fine, Silvio Berlusconi finirà per ‘’fare buon viso a cattiva sorte’’.
Del metodo, agli italiani non importa nulla. La candidatura di Sergio Mattarella è debole nel merito. Non ha la statura internazionale che sarebbe necessaria e, soprattutto, al di là del suo curriculum e delle sue capacità, colui che sarà, quasi certamente il prossimo inquilino del Quirinale, è stato scelto e indicato al solo scopo di ‘’non fare ombra’’ al premier, il quale ha già ridotto a pallidi replicanti i suoi ministri (con la sola eccezione di Pier Carlo Padoan Schioppan) e si appresta a fare lo stesso con tutti i rappresentanti delle altre istituzione democratiche.
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Se si volesse, inoltre, considerare la vicenda dal punto di vista dell’ex Cav., Sergio Mattarella (un tempo sarebbe stato definito come un ‘’cattocomunista’’, una sorta di Rosy Bindi al maschile) non è solo ostile a lui e al suo partito, ma anche alle sue aziende ovvero a quanto sta più a cuore a Berlusconi. Si aspetti, dunque, il prode Silvio che dal Quirinale venga una solida copertura a una legge sul conflitto d’interessi. E che si faccia sempre più concreta la minaccia di togliere le concessioni a Mediaset. Anche soltanto come forma di ricatto. Per farlo rigare diritto.
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Alexis Tsipras vuole rinegoziare gli impegni assunti dai governi precedenti ed ottenere un forte sconto sul debito. Bene. Ammettiamo pure che l’Unione sia tanto sprovveduta da accettare i diktat di questo ragazzotto (fateci caso: somiglia come una goccia d’acqua all’attore di uno spot televisivo di un medicinale contro i bruciori di stomaco). Ma prima o poi, il governo ellenico dovrà pur emettere dei nuovi titoli e far sottoscrivere quelli scaduti. Come si regolerà quando le aste andranno deserte nonostante la promessa di tassi d’interesse intorno al 20% ? Come farà a pagare gli stipendi degli statali e le pensioni?
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Pare che siano tanti gli italiani a letto con l’influenza. Molti sono ricoverati negli ospedali. Alcuni – come avviene tutti gli anni – sono deceduti in seguito a complicazioni. Se fossimo in un Paese serio dovremmo aspettarci una bella inchiesta televisiva su quanti – malati o defunti – non si erano sottoposti a vaccinazione, soprattutto se anziani. Ancora meglio sarebbe, se si riuscisse a scoprire quanti non avevano assunto il vaccino a causa della sciagurata campagna mediatica sui casi di morte a vaccinazione avvenuta.
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Corrado Passera mette le carte in tavola. Speriamo che abbia almeno un tris. E non solo una coppia di sette.