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Sergio Mattarella. La vita accademica

Se non avesse intrapreso la carriera politica, a cui non pareva interessato fino alla morte del fratello Piersanti per mano della mafia, Sergio Mattarella avrebbe proseguito quella accademica, sua vera passione.

PROFESSORE DI DIRITTO

Lui, racconta Sebastiano Messina su Repubblica, “si è sempre considerato un pendolare, metà siciliano e metà romano, visto che ha vissuto in Sicilia fino alle elementari e c’è tornato solo dopo l’università, come professore di diritto parlamentare alla facoltà di Giurisprudenza, in quell’Istituto di diritto pubblico diretto da Pietro Virga – intere generazioni di avvocati hanno studiato sui suoi manuali – dove alla fine degli anni Settanta insegnavano anche Leoluca Orlando, Vito Riggio e Sergio D’Antoni”.

POLITICO PER CASO

Proprio D’Antoni, vecchio amico di Mattarella, intervistato dal Mattino, ricorda che “Sergio non aveva una spiccata vocazione per la politica, era un docente universitario di diritto pubblico a Palermo, faceva l’avvocato e aveva interessi molto diversi”. Nonostante ciò entra per la prima volta in Parlamento nel 1983, eletto con la Dc. Da allora una carriera in ascesa; prima ministro dei rapporti col Parlamento (1987), della Pubblica istruzione (1989), vicepremier e poi ministro della Difesa nei governi D’Alema. Nel 2008 termina il suo mandato in aula.

GIUDICE DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Dal 2011 è giudice della corte costituzionale. E al mondo accademico e della legge sono legate molte delle sue frequentazioni extra-lavorative. “Qualche volta” va a cena con “Giuliano Amato o Sabino Cassese, suoi colleghi alla Corte costituzionale”.


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