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Il nuovo asse tra Berlusconi e Salvini nasce nel segno di Putin?

È il solito Silvio Berlusconi che si traveste con maschere diverse a seconda dello spettacolino politico da mandare in scena? O la sterzata barricadera anti governo annunciata due giorni fa, dopo mesi di coccole a Matteo Renzi, è davvero duratura? Con il fondatore di Forza Italia queste domande possono essere pleonastiche: conta la tattica prima di tutto, più che la strategia.

Dunque, in vista ci sono le elezioni? Bene, che fare? La risposta di Berlusconi è (o meglio, sembra essere): alleanza stretta con la Lega di Matteo Salvini che nei sondaggi lievita a colpi di slogan chiari, dunque non troppo moderati: no euro, forza Putin, abbasso Alfano, vade retro immigrati clandestini, basta tasse. Ma ora il rapporto tra Forza Italia e la Lega è rovesciato rispetto al passato e al Carroccio di Umberto Bossi: prima era Il movimento berlusconiano a menare le danze e a dettare le priorità liberali e moderate, che riequilibravano gli estremismi bossiani, ora è Berlusconi che va al traino del Carroccio, come emerge anche dalle candidature a governatore nelle regioni in cui si andrà al voto.

“Abbiamo soltanto ricominciato a parlare”, ha quasi sminuito Salvini. E’ un’alleanza a “360 gradi”, è invece l’interpretazione del “Mattinale”, il bollettino di Forza Italia alla Camera curato da Renato Brunetta.

“Non avevamo altra scelta”, dicono i berlusconiani doc. Ma la virata anti renziana di Berlusconi, dopo la furba genialata di Renzi su Sergio Mattarella al Quirinale, e dopo le guerricciole degli emendamenti-salassi per Mediaset in materia di frequenze tv, ha destato più di una sorpresa in Raffaele Fitto (“bene l’opposizione dura di Forza Italia, ma la frittata è stata già fatta…“). L’ex ministro ha un po’ ironizzato ieri sera con una nota in cui da un lato plaude alla sterzata contro le riforme renziane e dall’altro pone un problema di credibilità, visto che fino a qualche giorno fa (o qualche ora fa) quelle riforme ora criticate (in primis, il Senato e l’Italicum) era sostenute e lodate dagli stessi che adesso le biasimano.

In alcuni ambienti berlusconiani si rimarca come l’alleanza con Salvini, seppure legata alle regionali, abbia un sottofondo politico nazionale, anzi internazionale. Con la crisi in Ucraina che si sta incancrenendo, vista la disputa tra Usa e Russia, il nuovo asse Salvini-Berlusconi si salda su Putin e la Russia, mentre il nuovo inquilino del Quirinale viene accreditato di posizioni atlantiste.

Ma il nuovo corso putiniano del centrodestra in via di ricomposizione apre un altro fronte all’interno di Forza Italia. Basta leggere quest’intervento di Daniele Capezzone, molto critico con le azioni russe in Ucraina (“è un illuso a chi crede nelle offerte di pace della Russia in Ucraina“), per comprendere quali siano le diversità di vedute nel partito berlusconiano.


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