Missioni, incontri, vertici. Ecco tutti i dettagli sui pour parler ufficiali e non, politici ed economici, tra Italia ed Egitto, non soltanto in senso anti Isis.
AL SISI A ROMA
Il primo punto di questo puzzle di nuovi rapporti è stato riempito lo scorso novembre in occasione della visita a Roma del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, la prima in un Paese dell’Ue dalla sua elezione. Energia, tecnologie, scambi commerciali e risvolti politici nell’intera area Mediterranea: questi i punti di forza della due giorni in cui oltre ad incontrare i vertici italiani – il premier Matteo Renzi – prese parte ad un panel su imprese e nuovi investimenti curato dall’Italian-Egyptian Business Council, co-guidato da Mauro Moretti, ceo di Finmeccanica, e Khaled Abu Bakr. Venne siglato da Mounir Fakhry Abdel Nour, ministro dell’Industria e del Commercio dell’Egitto e Carlo Calenda, vice ministro dello Sviluppo Economico italiano, un memorandum di intesa tra ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ed ECS (Egyptian Commercial Service), per lo sviluppo commerciale e industriale dei due Paesi, focalizzato su investimenti industriali, trasferimento tecnologico, innovazione, sviluppo delle risorse umane e commercio bilaterale (ecco sfide e prospettive tra cooperazione italo-egiziana e ruolo del Cairo nelle delicate questioni mediorientali).
TREND
Il rapporto esistente fra Egitto e Italia trova fondamento nei numeri significativi relativi agli scambi commerciali. Durante la prima metà del 2014 si è registrato un +6,5%. I progetti da parte italiana ammontano a circa 1465,39 milioni dollari.
LIBIA
Un rapporto che si è evoluto e completato anche in riguardo alla crisi libica. Dopo il massacro dei cristiani copti infatti (con la decapitazione di 21 copti sulle spiagge di Sirte) la posizione del Cairo ha registrato un’accelerazione con i raid aerei.
MINNITI
Sarebbe dovuta rimanere coperta da riservatezza, invece la notizia della visita del sottosegretario con delega ai Servizi segreti Marco Minniti al Cairo è stata diffusa dal quotidiano egiziano al-Ahrama. L’obiettivo è stato quello di consegnare una lettera del premier Matteo Renzi al presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi. E’ evidente che la missione di Minniti va letta alla luce dei fatti libici anche nella direzione di costruire un fronte internazionale contro l’Isis. E nei fatti rappresenta la cartina di tornasole per quel ruolo di “faro” che l’Italia potrebbe avere sull’intero versante nordafricano partendo proprio dall’Egitto, a maggior ragione oggi dopo le reiterate minacce dello stesso Stato Islamico al nostro Paese.
DE SCALZI
L’incontro avuto due giorni fa dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, con il presidente egiziano al Cairo, non concerneva soltanto le attività di Eni in Egitto, ma anche quelle prospettive di crescita della società nel Paese che comportano una serie di vantaggi per il nostro Paese. Non va dimenticato che l’Egitto avrà necessità di ulteriori 8.000 megawatt di elettricità durante i prossimi dieci anni, per poter soddisfare i bisogni derivanti dall’economia in espansione, 4.300 megawatt dei quali verranno ricavati dall’energia solare, come osservato nei giorni scorsi il Ministro per gli Investimenti Ashraf Salman. E ha annunciato che intende avviare investimenti a livello internazionale per il settore della produzione di energia elettrica.
ENI
Il vertice nel palazzo presidenziale di Al-Ittihadiya, alla presenza del ministro del petrolio, Sherif Ismail, e dell’ambasciatore italiano al Cairo, Maurizio Mazzar, ha riguardato le nuove possibilità di Eni in Egitto anche alla luce delle riforme che Al Sisi promette di realizzare. Quest’ultimo, lodando la storia della cooperazione della società in Egitto sin dal 1950, ha plaudito alle scoperte di successo realizzate da Eni sul suolo egiziano, senza dimenticare che la produzione della società e delle sue affiliate rappresenta il 28% della produzione egiziana di petrolio e gas.
STABILITA’
Complice la nuova stabilità del governo del Cairo, Eni potrà offrire un contributo alla crescente esigenza del mercato locale per l’energia. La crescita dell’attività economica potrà essere assicurata da migliori condizioni generali, burocratiche, amministrative ed ambientali. Lo stesso Al Sisi ha annunciato che, al fine di migliorare il clima che consenta nuovi investimenti in Egitto, è al vaglio del parlamento un ddl per una legge unificata sugli investimenti, oltre ad un sistema di “One contatore Window” per facilitare tutte le misure amministrative ad appannaggio degli investitori.
CALENDA
La partnership fra Roma e Cairo vedrà una tappa rilevante in occasione del viaggio che lunedì e martedì effettuerà in Egitto il vice ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, assieme a PMI, Ice, Confindustria, ABI, Unioncamere, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative e Conferenza delle Regioni. Una due giorni focalizzata sui settori della Meccanica, Energia rinnovabile e Infrastrutture grazie a forum settoriali e a incontri bilaterali tra imprese italiane (più di cento) ed egiziane.
DOSSIER ENERGETICO
La premessa è che secondo il governo egiziano l’unica via percorribile per il Paese è quella di ricorrere a diverse fonti di approvvigionamento, che comprendano l’energia solare ed eolica, oltre quelle derivanti da attività estrattive. Ecco la ragione che ha portato il governo a realizzare un ddl in materia di elettricità, ora in esame presso il Primo Ministro Ibrahim Mahlab, che dovrebbe vedere la luce entro le prossime tre settimane e in tempo per la Conferenza sullo sviluppo economico dell’Egitto (EECD – Egyptian Economic Development Conference) che si terrà a Sharm el-Sheikh, dal 13 al 15 marzo 2015.
FORUM EGIZIANO
Sharm el-Sheikh sarà quindi un’utile vetrina per il programma di riforme a medio termine del Governo a cui l’Italia si candida ad essere attivamente presente. L’obiettivo del Cairo è ripristinare la stabilità fiscale, stimolare la crescita ed attirare investimenti per accrescere il welfare della popolazione. Ecco che il forum sarà un’opportunità di investimento, in vari settori chiave, per investitori locali ed internazionali, attratti dalla nuova stabilità politica sullo scenario internazionale dove l’Italia ha l’opportunità di recitare un ruolo di attore protagonista.
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